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Società

VIVA LA BICICLETTA (ANCHE A VARESE CITTÀ)

GIANFRANCO FABI - 28/06/2013

Varese ha una delle più belle piste ciclabili d’Italia, quella che circonda il lago e che in tutti i giorni dell’anno (tempo permettendo) è sempre affollata e permette di godere in maniera sicura e facile di un percorso affascinante e con splendidi scorci di panorama. In realtà, e giustamente, la pista del lago è “ciclopedonale”: è utilizzata per le passeggiate così come per abituare i bambini ad andare in bicicletta.

Altri progetti sono in discussione per collegare questa ad altre piste con qualche difficoltà dovuta all’altimetria.

Quello che tuttavia manca completamente è qualcosa che aiuti ad utilizzare le bicicletta in città. Certo, proprio per i saliscendi che la contraddistinguono, Varese non è una città naturalmente accogliente verso le biciclette. Eppure tra l’attuale nulla e il diventare una città “bike-friendly”, cioè amica delle biciclette, qualcosa potrebbe e dovrebbe pur esserci.

Una pista ciclabile per il Sacro Monte è sicuramente improponibile, ma percorsi protetti e curati, indicazioni precise, posteggi riservati potrebbero sicuramente aiutare chi dalle castellanze vuole raggiungere il centro storico e tornare a casa in sicurezza. Qualcosa era stato fatto negli anni scorsi, per esempio in viale Aguggiari, ma i paletti che avrebbero dovuto delimitare il percorso delle biciclette sono stati rapidamente schiacciati e distrutti.

Aiutare e incentivare l’uso della bicicletta porterebbe numerosi vantaggi: diminuirebbe l’impatto del traffico, ridurrebbe l’inquinamento e il rumore, favorirebbe l’esercizio fisico con chiari vantaggi per la salute delle persone. Senza dimenticare che ora che si sta diffondendo l’uso delle biciclette elettriche anche le moderate salite per raggiungere Sant’Ambrogio o Giubiano possono diventare alla portata di tutti.

Qualche lodevole esperimento di noleggio di bici elettriche è stato fatto ed è augurabile che possa continuare. Ma quello che è necessario è che si dia il via ad una serie di misure, anche piccole, per offrire l’immagine di una città accogliente le due ruote.

Come? Qualche posteggio dedicato per esempio. Gli spazi non mancherebbero: pensiamo alla piazza del Battistero, a quella del Tribunale, o a quella della Repubblica. E poi qualche tratto chiaramente riservato alle biciclette nel centro storico: stando alla segnaletica ora un ciclista potrebbe essere multato se percorre corso Matteotti.

Ci potrebbe essere anche soluzioni ambiziose: come quella di lasciare via Crispi a senso unico e utilizzare una parte per una pista ciclabile chiaramente e rigidamente delimitata. Ma soprattutto si potrebbe dare spazio alle idee di coloro che più attentamente seguono questi problemi, come le meritorie associazioni di appassionati che da tempo organizzano manifestazioni e lanciano iniziative.

Un varesino ha appena vinto il campionato italiano di ciclismo, altri varesini compiono nell’albo d’oro delle grandi corse. Se Varese, anche la città, vuole essere veramente accogliente al turismo moderno (e quindi migliorare la qualità della vita anche per chi via abita), aprire costruttivamente le porte alle biciclette e a chi le guida può diventare un passo importante.

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