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Cara Varese

VERGOGNE SANITARIE

PIERFAUSTO VEDANI - 06/09/2013

Al rientro dalle ferie la città ci saluta con una lettera sconcertante indirizzata a Varesenews da una madre indignata: nel Pronto Soccorso del nuovo “Circolo” mai è stato approntato il previsto percorso riservato all’assistenza dei bambini, costretti così al traumatizzante impatto con il dolore e le sofferenze degli adulti ricoverati.

Non basta: una rapida inchiesta dei colleghi del quotidiano on line permette di constatare, con pari indignazione e angoscia, che i bimbi del “Del Ponte” per alcune patologie da pronto soccorso devono essere ricoverati al “Circolo”: secondo i rappresentanti della sanità lombarda al “Del Ponte” solo nel 2015 sarà fornita in loco tutta l’assistenza pediatrica, cioè a lavori ultimati per la realizzazione della sciagura urbanistica, da primato, rappresentata appunto dal nuovo ospedale di piazza Biroldi.

Per principio non sono contro il 5 stelle (lo inaugurerà Grillo?) interamente destinato alla pediatria, ma continuo a credere che, in tema di programmazione e soluzioni di problemi relativi alle esigenze varesine, da parte della sanità regionale non ci sia mai stata totale trasparenza e quindi rispetto per la gente del nostro territorio.

Da tempo, rarissime le eccezioni, i comandi generali di Lombardia presentano o impongono piani di battaglia che sembrano redatti da furieri, almeno per quanto riguarda Varese.

Tra l’altro consci delle magagne vecchie e nuove, i milanesi distraggono l’attenzione del popolo, presunto bue, con annunci e affermazioni che sono pura propaganda.

Il massacro invece dei posti letto al “Circolo”, i mancati interventi per impedire il rallentamento di almeno due reparti appannaggio degli accademici, la vergogna di non aver realizzato un Pronto Soccorso interamente riservato ai bimbi, l’assenza di un credibile, esaustivo cronoprogramma per un “Del Ponte” del tutto indipendente dal “Circolo”, alla fine li possiamo considerare tradimenti nei confronti di una città sempre generosa, anche di voti.

La responsabilità ancora oggi è di una arrugginita maggioranza di Palazzo Lombardia che su problemi urbanistici e ambientali legati a questioni sanitarie ha trascinato all’errore pure i gregari di Palazzo Estense.

C’è molto da fare e da innovare nella Varese della sanità. La città in ambito ospedaliero deve avere una presenza diretta perché da almeno un secolo è apprezzata depositaria di cultura medico-scientifica e sensibilità sociale.

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