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Divagando

POPOLARITA’ E IMPOPOLARITA’

AMBROGIO VAGHI - 11/10/2013

Facite ‘a faccia firoce… più firoce ancora… firocissima !”. Pare fosse questo l’ordine che veniva impartito ai soldati dal Re Borbone Franceschiello forse più per dare loro coraggio che per incutere terrore alla truppa avversaria. Brava gente, questo esercito del Regno delle Due Sicilie, gente meglio conosciuta per la voglia di tirare a campare che per lo spirito guerriero e che aveva assai bisogno di una presentazione bellicosa.

Che si sia ispirato a quel lontano esempio il sindaco di Varese che ha voluto onorare il suo mento con una ispida barba nera? Conosciuto come uomo di saldi principi ma gentile e di carattere bonario, forse ha ritenuto che anche l’aspetto esteriore potesse essergli di giovamento nel difficile esercizio della sua funzione. Difficile e ininfluente sarebbe disquisire se la barba abbia giovato o meno al miglioramento estetico (il look) e se e quanto abbia contribuito al saggio di buona popolarità che il Sindaco Fontana gode nelle classifiche nazionali. Sarebbe invece augurabile che l’aspetto “firoce“, cioè un po’ di grinta, venisse messo a profitto non per terrorizzare ma almeno per dare una regolata ad alcuni assessori e dirigenti agli apici di uffici comunali. Meno apparizioni come taglianastri testimonial di negozi di lusso e più attenzione al proprio ruolo.

Diciamolo con franchezza, problemi grandi e piccoli, vecchi o nuovi si presentano, si accavallano, producono scontento e rassegnazione. Ultima tegola sul capo quella del piromane per diletto, noto in Varese come attivo militante della Lega Nord. Nessuna speculazione politica, ma si dà il caso che questa persona aveva già patteggiato una condanna di nove mesi di carcere perché ritenuta responsabile di decine di incendi di cassonetti. Pur tuttavia è stata mantenuta nell’incarico di membro del consiglio di Amministrazione della prestigiosa Casa di Riposo Molina, dove era stata nominata motu prorio nientemeno che dal Sindaco Fontana. Tutta colpa di un casellario giudiziario non aggiornato ?

Se la popolarità del Sindaco tiene, quella della Giunta Lega-PDL è in caduta libera. Da parte dei reggitori del Comune non giungono che bla bla bla o addirittura profondi silenzi. Tutto questo non solo per le strombazzate grandi opere, finite nei cassetti, ma anche per la gestione corrente. La preparazione del PGT, il degrado urbano, i parcheggi e l’isola pedonale, marciapiedi indecenti e illuminazioni mancanti, uffici comunali che si dimenticano di essere al servizio dei cittadini e non il contrario.

Talvolta neppure le decisioni prese dal Consiglio Comunale con maggioranze bipartisan (di consiglieri democraticamente eletti dai cittadini) sembrano più sufficienti per indurre assessori (nominati invece dal Sindaco come baronetti) a dare esecuzione a precise delibere. È il caso del pagamento della sosta serale nel centro cittadino fino alla mezzanotte. Non si trovano quei pochi soldi per eliminarla. Stessa cosa per la ormai vecchia delibera, voluta dalla maggioranza dei Consiglieri di ogni gruppo, di chiudere al transito veicolare la Piazza Giovine Italia dando una modesta ma significativa estensione all’isola pedonale. Una telenovela senza fine. Prima si dichiara la delibera inattuabile fintanto che ai bordi dell’area non si costruiranno adeguati auto-parcheggi (aspetta cavallo…) poi si avvia un esperimento serale e festivo ma si rimanda l’attuazione a tre fasi intermedie successive. Infine, no, contrordine: una fase unica, entro la fine dell’anno in corso la Piazza sarà chiusa. Sì…, ma…, forse… è meglio lasciar passare le feste natalizie e rimandare il tutto alla prossima primavera. Intanto una zona da tempo attrezzata con un buon arredo urbano viene lasciata al passaggio delle macchine che arrotano pedoni e che coi loro gas profumano coloro che hanno scelto di mangiare una pizza ai tavolini esterni. Ma tant’è, tutte le vie centrali risentono della massima incuria. Basti percorrerle il giorno dopo delle serali movide di fine settimana. Bottiglie sparse ovunque, immondizie e residui maleodoranti di urine addirittura dietro colonnati dei portici, magari già abbondantemente imbrattati dagli “artisti” della bomboletta facile.

Indubbia è la responsabilità primaria della maleducazione dilagante ma il Comune che fa? Sono state emanate norme, divieti e sanzioni per chi imbratta, per chi fornisce bevande in contenitori di vetro e bicchieri portati all’esterno dei bar, per chi fa i propri bisogni in luogo pubblico siano essi uomini in proprio o come padroni di cani eccetera. Risultati? Quasi zero. Qui si invoca la firocia, il pugno di ferro del Sindaco. Non tanto per inasprire le pene, quanto a vigilare, far rispettare le norme, individuare i responsabili ed applicare esemplarmente le sanzioni.

Badando anche alla prevenzione. Non illuminare per esempio i sottoportici di Via Marcobi come pure inadeguatamente l’incrocio stradale Marcobi – Sacco – Bernascone – Veratti, vuol dire fare della zona un vespasiano a cielo aperto. Non sarebbe il caso in zone appartate del centro storico rimettere qualche pubblico bagno?

Piccole cose ma il Sindaco dovrebbe sopratutto dare un occhio a quanto succede nei lavori preparatori del PGT. Un allarme preoccupante è venuto dalla protesta unanime delle opposizioni del Consiglio Comunale circa interventi anomali di rappresentanti politici esterni e persone non dell’Amministrazione nella visione di atti del PGT prima del loro passaggio all’esame della commissione consigliare. Una scorrettezza evidente che, se vera, va certamente censurata.

Siamo davanti a problemi che non tutti possono avere come sola risposta la litania del pianto delle casse vuote per colpa dei tagli romani, litania tanto cara al Sindaco.

Tagli sì. Venuti da chi? Ieri da governi con la presenza diretta della Lega, poi da governi di larghe intese con PDL, lo stesso che a Varese è il maggiore alleato della stessa Lega nell’amministrare il Comune. Bel guazzabuglio. O no ?

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