Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Garibalderie

LA BÈLA LA VA AL FOSO

ROBERTO GERVASINI - 20/03/2014

Si parte, dinamite in testa, per il parcheggio alla Prima Cappella del Sacro Monte di Varese. Il bando è tratto. Non ci sono santi che tengano e neppure potrebbe tenere, secondo molti, la Chiesa della Madonna Immacolata che rischia d’essere seriamente danneggiata.

Ma chi se ne frega, diciamolo, più sotto c’è la Kolbe. Non son le chiese che mancano: una più od una meno che importa. È percepibile una situazione simile a quella delle caserme, troppe ed inutili. Tirarle giù (demolirle in italiano) o lasciarle marcire è sempre il dilemma principe per le amministrazioni comunali degne di chiamarsi tali. Secondo chi scrive è meglio lasciare marcire piano piano tutto perché col tempo è vero che maturano le nespole ma vien giù a Varese anche la caserma Garibaldi, solo sul lato dove han scavato il parcheggio sotterraneo, perdinci.

Poi vien giù anche il Castello di Belforte dove pare abbia sostato perfino il Barbarossa.

A Belforte il Barbarossa avrebbe parcheggiato anche se il terreno è fuori dal territorio del Parco del Campo dei Fiori, fuori di Villa Mylius, di Villa Augusta e di Villa Ponti, tutti parchi dove son previsti parcheggi auto. Barbarossa fu quindi giustamente punito e con lui Como e Pavia e Lodi suoi alleati, contro la Lega Lombarda e Milano, già allora secessionista dal resto della Lombardia. Era il 29 maggio del 1176, a Legnano.

L’amministrazione varesina aveva provveduto anni orsono a sistemare il tetto del Castello di Belforte, mentre pare non siano sorti dubbi sul fatto che i muri, finché tengono, stanno su, ma poi dopo mille anni possono venir anche giù. In Via Sacco si prega.

Ma torniamo a bomba, nel caso nostro a dinamite. Neppure le parole sante del patrono della Protezione Civile, onorevole Giuseppe Zamberletti, sacromontino e cattolico, uomo stimato, fermeranno i fautori del parcheggio alla Prima Cappella, che hanno alleati anche nei media, è ormai evidente.

RMFonline è stato il primo e puntuale mezzo di informazione su questo argomento. Abbiamo dato cifre e nomi; abbiamo perfino osato opinioni scomode. Su questo giornale si possono trovare interventi puntuali di chi scrive ma poi, importanti notizie con Pedroli, Redaelli, Cazzola, Vaghi e altri ancora.

Il problema incombe: come fermare i turisti che potrebbero arrivare a Varese? Beh, anche il parcheggio alla Prima Cappella gioca. In autunno l’ultimo tratto di strada, diciamo tra le ultime due curve prima dell’arco all’ingresso del percorso dei misteri del santo rosario, sarà chiuso e verrà installato un semaforo per regolamentare il senso di marcia di una sola corsia per un anno e qualche mese, in coincidenza con l’evento di Expo. Perfetto. Per Capodanno l’amministrazione varesina potrebbe organizzare un superfuoco di dinamite nei pressi della chiesa seicentesca dalle mura instabili.

Fortunate coincidenze potrebbero risolvere anche il caso della caserma Garibaldi con la caduta, sempre per i botti di Capodanno, del muro lungo via Spinelli. Se poi piovesse molto e nevicasse di nuovo ci sarebbe da sperare nel crollo del castello di Belforte. Tre colpi di “fortuna” perché, se questo accadesse e non pochi sperano, dopo anche noi varesini avremmo da vantare, quasi come Roma , le nostre rovine. A quel punto basterebbe, come tocco finale, un accordo col Comune di Gavirate, per permettere lo scarico fognario diretto nel Lago di Varese, e l’opera sarebbe quasi geniale. Durante l’Expo si potrebbe chiamare la troupe con gli elicotteri del Guinness dei primati e dietro la regia del Land of Turism si potrebbe organizzare l’abbraccio della fogna a cielo aperto più grande del mondo. Noi avevamo tentato di portare a Varese la salma di Lenin durante l’Expo, ma sindaco, assessore alla cultura e parte della stampa ci han fatto desistere con la loro contrarietà. Peccato.

Felicità, felicità, felicitaaa. Dinamite per tutti!

Su su, ora cantiamo in coro: ”La bèla la vaa al foso, al foso a resentar… barbabietul e spinazz, tre palanche al mazz… la bèla la vaa al foso…”.

 

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login