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Attualità

UN NEMICO PERICOLOSO

ENRICO ARCELLI - 20/03/2014

Si è parlato di un nemico tanto terribile, quanto nascosto il 14 e 15 marzo, all’hotel Principe di Savoia di Milano, al terzo congresso internazionale Science in Nutrition. Fra i relatori c’erano i massimi esperti mondiali dei rispettivi settori, vale a dire studiosi australiani, statunitensi, canadesi, norvegesi e spagnoli, oltre che italiani. I presenti (oltre cinquecento, per lo più medici) provenivano da dodici paesi diversi.

Qual è questo nemico così pericoloso?

È l’infiammazione cellulare che è chiamata anche silente perché – al contrario di quell’infiammazione che ben conosciamo, che causa dolore e che può essere determinata da una scottatura, da un’infezione o da una ferita – non si avverte, lavora in silenzio nel nostro corpo per anni, fino a sfociare, ad un certo punto, in malattie croniche quali le cardiopatie, il diabete di tipo 2 o il morbo di Alzheimer. Fra le cause di questo tipo di infiammazione ci sono alcuni errori alimentari ben precisi, per esempio l’abbondanza di oli di semi o di margarine (come tali o nei prodotti da forno industriali) e di carboidrati raffinati, quelli che vengono digeriti e assimilati molto rapidamente, come il pane, il riso, le patate, i cereali del mattino, i biscotti e così via. Questi ultimi hanno il grosso difetto di provocare l’innalzamento della glicemia (il tasso del glucosio nel sangue) che, a sua volta, causa l’elevarsi dell’insulina, i cui eccessi sono appunto fra le cause dell’infiammazione.

Come si combatte, invece, questa infiammazione cellulare?

Con la scelta corretta dei cibi, per esempio mangiando pesce (che fornisce gli acidi grassi essenziali omega-3), tanta verdura e tanta frutta, specie quelle colorate (di verde, di giallo, di arancione, di rosso e di viola), apportatrici di polifenoli, sostanze che – anche in quantità molto piccole, sono in grado di combattere l’infiammazione e i radicali liberi. Da quest’ultimo punto di vista, sono molto efficaci anche l’olio extra vergine d’oliva, il vino rosso (a patto che non si superi il bicchiere e mezzo a pasto), il curry e il the verde.

Gli oli vegetali, le margarine e i cibi amidacei raffinati sono la causa anche di quella che è ormai un’epidemia, quella dell’obesità infantile; si pensi che in pochi decenni i bambini italiani – che erano fra i più magri in Europa – sono diventati i più grassi, per colpa in particolare, delle merendine, delle brioche, delle patatine, delle bibite dolci, tipo aranciate, cole e the pronti. Chi è sovrappeso da bambino e da adolescente, se già non è ammalato, ha molte probabilità di incorrere nel diabete di tipo 2, ma anche in patologie al cuore, al fegato e ad altri organi.

 

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