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Cara Varese

LA NECESSITÀ DELL’ELIOTERAPIA

PIERFAUSTO VEDANI - 17/12/2011

 

RMFonline è un piccolo pensatoio frequentato da persone che amano riflettere e informare su vicende sociali, culturali e politiche nazionali e del nostro territorio.

Per la mia antica presenza di cronista nella comunità varesina io posso offrire un filiforme contributo al gruppo di meditazione; al pari inoltre dei lettori, che sono un buon numero, soprattutto mi piace confrontarmi con le valutazioni e le proposte degli esperti di RMF. Hanno molto da dire.

Tra questi stimati opinionisti c’è Camillo Massimo Fiori, perfetta sintesi di onestà intellettuale, spessore culturale e preparazione politica: non a caso la sua coraggiosa, cristallina militanza di cattolico progressista gli ha impedito di fare grande carriera politica, che sarebbe stata un utilissimo servizio alla nostra gente.

Agli ottusi che l’hanno sempre osteggiato era però impossibile mettere a cuccia la sua voce: i mass media locali non hanno ghettizzato Fiori che per di più oggi ha la sua roccaforte nel nostro settimanale online.

Appunto nel numero della scorsa settimana Fiori ha riproposto la questione morale, vero dramma nazionale, che sembra non sfiorare nemmeno le varie comunità quando invece è la causa di molte loro difficoltà. Scrive tra l’altro il caro collega: “La luce del sole – ha detto il giudice americano Louis Brandeis – è il miglior disinfettante”. Eppure una parte non trascurabile degli elettori privilegia la scelta dei peggiori: per immaturità, per ignoranza, per indifferenza e pure per complicità. Primarie ed elezioni non bastano a garantire la selezione dei migliori.”

Di elioterapia c’è assoluta necessità, anche in Lombardia e nel nostro territorio; da semplice cronista e associandomi al messaggio di Camillo Fiori, dico che la cura della solarità, della trasparenza, dovrebbe essere accolta e praticata dal centrodestra con determinazione ed entusiasmo, in particolare dal PDL, sulla carta oggi in Italia il partito più ricco di elettori distratti, che cioè delegano poteri enormi accettando poi errori e devianze a dir poco incredibili.

La sottovalutazione della rappresentanza politica si ripercuote sull’economia, sul sociale; qui da noi – la questione morale non c’entra – per pigrizia o chiamiamola pure stupidità, per anni e anni si è anche vista la Varese moderata in ginocchio davanti alla Lega, sino a sopportare di non avere voce in Regione. E solo di recente la città si è accorta quanto conti avere a Milano un assessore che lavori effettivamente e sia attento alle nostre problematiche.

Ma per quale motivo di questi tempi ritengo doveroso rinnovare l’interesse alla questione morale? Succede che nel PDL il segretario nazionale Alfano stia puntando a un forte rinnovamento, se non a una vera rivoluzione, riguardo a organizzazione e incarichi: è guerra ai privilegi, alle oligarchie, è apertura a un coinvolgimento più sostanzioso della base del partito, dei giovani. Se ad Alfano dovesse andare bene il piccolo colpo di stato, potrebbero sembrare pallide figure i pur simpatici rottamatori che scuotono il PD.

E c’è un nodo particolare, molto delicato da sciogliere: non ci sarà mai vero cambiamento se il partito degli azzurri non sarà stato precluso a chi vive di politica e soprattutto se non sarà stata impedita la presenza, a qualsiasi titolo, di chi ha avuto o ha a che fare con la giustizia. E dovrà essere immediatamente sospeso o cacciato chi ruba o comunque trae indebiti vantaggi personali a danno della comunità.

Facendo gli auguri di Buon Natale e serenissimo 2012 avevo molti altri spunti da sottoporre ai nostri lettori, ma ho scelto la questione morale perché non si andrà avanti se anche nella politica non si farà il bucato. Tanta pulizia con tanto olio di gomito per ripartire. Nel Varesotto la situazione del centrodestra non è difficile in ordine alla moralità, ma il disgusto della gente per la politica è tale da provocare cataclismi nei partiti. Il presente e il futuro sono già dei giovani e di coloro che vogliono fatti e spazi per costruire realtà nuove. Dove non abitano più affaristi, clown e ballerine.

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