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Cultura

CHIMICA E ARTE INSIEME

CHIARA AMBROSIONI - 16/05/2014

Eugenio Bertorelle

Quando si prende una superficie metallica, si riveste con altri metalli o leghe, quindi si immerge in una soluzione e si tratta con l’elettricità – opportunamente variata per intensità e forme secondo riti complessi e personalissimi – si può fare Arte: Arte Galvanica. È un processo chimico, quasi alchemico. È così che Eugenio Bertorelle, a partire dal 1963, ha creato le sue opere: strutture di diverse dimensioni dove il metallo germina, fiorisce, si trasforma in gocce, fili e intrecci. Le incredibili sculture e bassorilievi frutto di “deposizioni galvaniche o elettrolitiche” – presentate per la prima volta a Parigi il 3 aprile 1965, in occasione del “Simposium international d’electroplastie” – potranno essere ammirate a Villa Recalcati dal 17 al 29 maggio. Una location straordinaria per accogliere una testimonianza affascinante di come la chimica possa trasformarsi in un messaggio nuovo. “Questo atto creativo – disse Bertorelle – potrebbe paragonarsi a quello dello scultore tradizionale che, impostata un’anima metallica, su di essa plasma la creta per realizzare l’opera; qui è l’artista elettrochimico che su di un supporto metallico fa originare le germinazioni più varie, utilizzando soluzioni elettrolitiche particolari, agendo sulla forma e sulla densità della corrente elettrica, sugli anodi, sulla temperatura,… Scienza ed arte, arte e scienza possono offrire ampi spazi della loro compenetrazione e aprirci, per sequenze evolutive, nuovi orizzonti”.

La mostra sarà una commemorazione di Eugenio Bertorelle, a 100 anni dalla nascita. Nato a Padova nel 1913, era varesino d’adozione, laureato in chimica. Libero docente di chimica generale e inorganica, elettrochimico esperto in galvanotecnica. Ha saputo divulgare la sua passione per una materia che ha dimostrato essere tutt’altro che arida coniugando la scienza con l’arte. Il suo amore per la comunicazione l’ha anche portato a dipingere, a scrivere poesie e ad appassionarsi di musica, suonando e componendo brani. La dottoressa Elena Invernizzi, curatrice della mostra, racconta che l’evento si sviluppa intorno a tre importanti ambiti della personalità eclettica di Bertorelle: la chimica, la scuola e l’arte. La chimica, una delle sue passioni, l’ha portato a scrivere testi universitari e articoli apprezzati al livello internazionale e a fondare l’”Associazione italiana galvanotecnica” (oggi “Associazione italiana finiture metalli”, A.I.F.M.), di cui è stato presidente. Grazie ai suoi studi, esperimenti e impegno, gli fu attribuito per tre volte il premio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. La scuola l’ha coinvolto in quanto ambito di formazione, conoscenza e insegnamento (Bertorelle fu Dirigente superiore e Ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione e ha istituito, negli anni, diversi corsi e progetti di ricerca). E, infine, l’arte, nelle sue molte espressioni, così importanti nella sua vita. Bertorelle è stato per anni redattore, illustratore e critico d’arte per il giornale “Luce”.

Per ricordare l’apprezzamento espressogli dal mondo scientifico contemporaneo voglio citare – tra tutte – le parole di Dino Buzzati, che scrisse: “Espertissimo elettrochimico, Eugenio Bertorelle, ancora parecchi anni fa, si chiese se fosse possibile, con la tecnica galvanica, dar vita a nuove forme artistiche. La sua esperienza scientifica, aiutata da una poetica fantasia, ha dato risposta affermativa. Si può parlare di un’arte nuova”. Nell’ambito della mostra sarà disponibile un catalogo sulla sua figura, esperienza e biografia. Si potranno vedere i filmati delle lezioni di chimica del professore trasmesse dalla RAI alla fine degli anni ’60. E, ancora, verranno approfonditi diversi temi legati alla galvanica, come l’attenzione all’ambiente, la formazione dell’esperto e le risorse presenti. Tra gli altri eventi sono in programma, il 19 maggio, una tavola rotonda sul tema: “La formazione degli operatori per la sostenibilità e il futuro dell’industria galvanica italiana” e, il 20 maggio, una visita guidata all’impianto galvanico della BTicino. L’iniziativa è promossa e sostenuta da diversi enti e associazioni, tra cui A.I.F.M., Camera di Commercio, Comune di Varese, Collegio dei periti industriali e ISIS Newton di Varese. E ancora Varese vive e Fondazione comunitaria del varesotto, Università dell’Insubria, Isis Newton, e IC Pellico Varese2.

“Germinazioni galvaniche. La chimica incontra l’arte”, Villa Recalcati, da martedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00; domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

 

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