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Sport

CIMBERIO DA RIVEDERE

ETTORE PAGANI - 23/05/2014

Francesco Vitucci

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulle ragioni della partenza di Vitucci da Varese basterebbe la dichiarazione di Francesco Vescovi che si è sempre identificata in poche e semplici parole: “È andato a prendere il doppio di quanto prendeva qui”. E adesso alla scadenza del suo incarico presidenziale (notoriamente un triennio con un prolungamento di un anno) “Cecco” lo conferma. Così come conferma di aver personalmente scelto Frates come sostituto “Un bravo allenatore decisamente sfortunato”. Cosa già piuttosto nota ai tifosi di basket che ha avuto puntuale conferma in quel di Varese.

Sul passato nessuna novità, dunque, dal recentemente cessato presidente. Sul futuro, invece, solo “Un tutto da vedere” più che logico stante l’attuale ovvia impossibilità di accampare ipotesi al momento. Così, tanto per cominciare, sulla persona del prossimo presidente.

Quanto al domani di Vescovi, anche qui incertezze: “Dovrei essere adibito a mansioni tecniche ma tutto è da vedere. Dovrà decidere il Consiglio”. Ovvio che a decidere sarà il consiglio. Ma non occorrono magie di intuizione per capire che se non si parlasse linguaggio tecnico con Vescovi il consiglio avrebbe capito pochino.

Incertezza anche per quel che concerne la sponsorizzazione ferme le speranze su un rinnovo della presenza Cimberio. Speranze si è detto: termine che non va al di là delle attuali incognite. Il che, ovviamente, è nella logica delle cose stante il prematuro momento per trattative e discorsi.

Tutto da risolvere anche il problema della scelta dell’allenatore titolare posto che non è improbabile che il vice di Frates – individuato per la sostituzione dell’head coach al momento della sua partenza – torni al primitivo suo ruolo di vice di quello che sarà il prescelto.

Largo spazio, quindi, alle incertezze, al “tutto da vedere”.

Purtroppo – almeno per il momento – c’è anche una certezza. Magari una sola ma in negativo e della quale si sarebbe fatto, ovviamente, a meno: “Mancano i soldi”. E allora sotto a chi tocca. Con un tipo d’appoggio che, oltre rinfocolare speranze, possa rinforzare anche le sostanze.

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