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Sport

VARESE, SI RICOMINCIA

ETTORE PAGANI - 01/08/2014

Il Varese in festa nello spogliatoio

Fideiussione in cassaforte. Si parte. Adesso tocca alla società, dopo la partenza, seguire il percorso nel migliore dei modi.

Al momento non guasta un pensiero benevolo – puramente sportivo – all’istituto di credito fideiussore che, probabilmente, qualche difformità di pareri avrà pur dovuto superare.

Comunque è fatta. In B ci siamo e si spera venga fatto il possibile per restarci. Perché Varese città e Varese sportiva la B se la meritano tutta. A dispetto del fatto che in zona da un certo tempo a questa parte (tempo vicino e meno vicino) si siano viste cose strane. Cose e persone strane di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.

Tempi andati quelli che arrivarono addirittura, dopo un fallimento, a parlare di autoretrocessione perché “per Varese la serie C era troppo”. Idea più che stravagante, vergognoso frutto del genio di uno scarno manipolo di auto definitisi competenti con la società impegnata addirittura in assurde trasferte in quel di Cislago o di Malnate.

C’eravamo già stati nella serie inferiore non per nostra volontà ma per le vicende di un campionato sfortunato. Vicende che Pietro Magni provvide a cancellare riportando la squadra in C.

Oggi a queste cose non bisogna più pensare. Anzi, meglio, bisogna ricordarle per rinchiuderle in un rudimentale armadio dei ricordi ma che ogni tanto va aperto perché si riportino alla mente situazioni infelici e per rimboccarsi le maniche facendo di tutto perché non si ripetano.

Ci si schieri, dunque, al via magari in umiltà senza grilli per il capo ma anche con il cuore pieno di passione e di voglia di fare senza incertezze e, soprattutto, senza rassegnazioni alla mediocrità. Ci si schieri con l’orgoglio di difendere colori che sono sempre stati gloriosi e senza timori verso qualsiasi avversario. In fondo partendo in sordina poco tempo addietro si è sfiorato il passaggio in A sfumato, poi, nelle determinanti fasi finali. A dire il vero anche con una certa stranezza di risultati sfavorevoli contro squadre che dal Varese erano già state sconfitte.

Rimboccarsi le maniche e stringere i denti. I componenti di una medicina che non ha mai fatto male ad alcuno e che ha sempre giovato dando forze capaci spesso di superare anche situazioni magari pesantemente difficili. A denti stretti e maniche rimboccate con la voglia di fare e la decisione di rispettare una dignità con la quale si può percorrere qualsiasi strada.

Un po’ quel che ha fatto il ciclismo italiano al Tour. Vincenzo Nibali grande docente.

 

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