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Lettere

PRIMA CAPPELLA, LETTERA APERTA

- 07/10/2014

Il Comitato Varese 2.0 ha reso nota questa lettera inviata a numerose personalità locali.

“Una necessaria premessa spiega il merito e contribuisce ad illustrare il senso di questa “LETTERA APERTA” diretta a Personalità originarie della città di Varese, o impegnate nella vita intellettuale e produttiva del territorio, che hanno operato o sono attive negli universi della Politica, della Giustizia, dell’Istruzione, della Cultura, dell’Informazione, delle Libere Professioni, dell’Economia, dell’Impegno Sociale e Civile; universi non disgiunti, poiché ciascuno contribuisce all’equilibrio che induce in un Territorio e in una Comunità benessere, coesione, progresso.

Dobbiamo tornare all’inizio della primavera di quest’anno, quando in seguito ad assemblee cittadine spontanee e attraverso la nascita di questo Comitato, una petizione al Sindaco raccoglie migliaia di firme. Nessun indirizzo o scopo politico. Con la petizione si chiede coralmente e semplicemente di fermare il “Progetto per la realizzazione di un parcheggio interrato multipiano collocato in via del Santuario, località Prima Cappella, per 91 posti auto”, con stanziamenti pubblici totali per euro 2.925.000 + IVA.

Con i membri del Comitato, piccola avanguardia idealmente eterogenea, migliaia di Cittadini, approfondita la conoscenza del progetto, trasversalmente osteggiano l’opera pubblica. Qui non si tratta d’imputazioni di responsabilità partitiche. Intendiamo attenerci all’oggettività. Tralasceremo riferimenti ad episodi che hanno visto chi scopriva il proprio progetto posto in discussione tentare di trasporre la vicenda su un piano differente e, dunque, severe contestazioni sorte su tali episodi. E tralasceremo implicazioni seppur rilevanti che andrebbero però a coinvolgere atti e condotte di valore politico o riconducibili a circostanze connotate da risvolti “personali”.

Sono molteplici e gravi gli aspetti che scatenano contrarietà e profonda preoccupazione, tanto che risulta difficile stabilire priorità. Abbiamo proceduto quindi, in modo schematico e limitandoci all’essenziale, ad elencare le vive questioni secondo ordine alfabetico e in appendice a questa Lettera.

L’eccezionale mobilitazione spontanea cittadina, rispettosa delle regole civili, non è riuscita tramite i soli, pochi, strumenti democratici a disposizione ad affermare le proprie ragioni. La petizione e una richiesta di referendum “consultivo” sono state arrogantemente respinte, e l’Amministrazione, indifferente alla tangibile crisi di consenso sull’opera, ha continuato nel suo folle progetto.

La Procura della Repubblica di Varese, è vero,  ha aperto a fine settembre un fascicolo contro ignoti per reati ambientali, abuso d’ufficio e violazioni norme antisismiche, affidando le indagini alla DIGOS di Varese. Ma il Sindaco ha solertemente dichiarato, dopo la notizia, la propria  fiducia e la propria determinazione affinché si proceda alla regolare apertura del cantiere, il cui affidamento è stato “solo momentaneamente sospeso” con un atto di autotutela in accordo con la Ditta affidataria dei lavori.

Considerata la nostra impotenza di fronte all’irragionevole aggressione al territorio, al difetto di ragioni documentate, alla dissennata esorbitanza del costo del piano che sta scuotendo la Città, ci è sembrato indispensabile coinvolgere tante Personalità del mondo varesino perché il ricordo di questa assurda vicenda resti nella mente e nella coscienza di ognuno.

Per la riconosciuta autorevolezza e per il ruolo le distinguono, ci rivolgiamo a figure la cui opinione può incidere sul patrimonio di conoscenza e dei valori della Comunità, esercitare influenza sulla formazione dei giovani,  agire in termini di modello di comportamento da offrire alla Cittadinanza, affinché, secondo lo spirito che le vincolano a Varese, conservino memoria storica della vicenda e partecipino alla vigilanza sugli eventuali, possibili danni al patrimonio della nostra montagna Sacra.

Occorre adesso ciò che è mancato inizialmente in questa vicenda: che la consapevolezza di ciascuno nel gruppo sociale sia affermata affinché le scelte comuni alle quali la Città si troverà a far fronte in futuro siano frutto di condivisione.

Occorrono la contezza, la coscienza e l’attenzione di tutti, nondimeno la pressione di chi ha autentica cultura da esprimere.

Comitato Varese 2.0

 

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