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Apologie Paradossali

NAUFRAGHI VARESINI. E NON SOLO

COSTANTE PORTATADINO - 07/11/2014

Gèricault, La zattera della medusa

Gèricault, La zattera della medusa

“Rari nantes in gurgite vasto”

“Nuoto o pallanuoto?” Cerco di scoprire dove va a parare Onirio.

“Macché. Voglio vedere come applichi la tua metafora del naufragio a qualche faccenduola di questi giorni”.

“Volevo smetterla con le metafore; naufraghi, gufi o allocchi!”.

“Suggerivo questa alta citazione virgiliana proprio per evitarti l’imbarazzo di catalogare i baldi giovani dell’ NCD del Comune di Varese tra i gufi o gli allocchi, sia i transfughi, sia quelli rimasti”.

“Non solo loro possono essere naufraghi, ma tutti quanti. Con la presunzione dell’ex, ti dirò che è la politica intera ad essere vicina al naufragio. Se vuoi proprio sentirne una cattiva, questo buttar fuori uno e tirare a bordo un altro mi sembra proprio il racconto della zattera della “Medusa”. Sui fatti veri di quel naufragio è bene sorvolare, per  non offendere qualche stomaco poco robusto, ma mi piace ricordare che Gèricault modificò  la prima versione del quadro, dove si vedeva all’orizzonte la nave che avrebbe salvato i superstiti. Al suo posto ci mette una grande onda, una nuova minaccia.”

“Qualche tempo fa hai scritto che la barca di Pietro non è la “Zattera della Medusa”; vuoi dire che lo è la politica?”.

“Non sempre, ma quasi…”.

“Rimpiangi la “ Prima Repubblica?”.

“Figurati! Però cambio metafora. Ci sentivamo, piuttosto, assediati, chiusi in un bunker o isolati sull’Amba Alagi, come si usava dire allora. Lo scontro ideologico condannava a un certo isolamento, ma era mitigato dal rispetto per le persone e dal riconoscimento reciproco della buona fede. Oggi si fa presto ad abiurare amicizie consolidate e  orientamenti condivisi fino al giorno prima.  Infatti non  si capisce più chi è il traditore e chi il tradito,   questi divorzi sono velocissimi”.

“Tutti rottamatori! Matteo e Matteo 2. Hanno buon gioco a rottamare le rispettive porzioni di casta, ma quanto a proposte?”.

“C’è una cosa che li accomuna, Renzi e Salvini, oltre al taglio demagogico della loro comunicazione. Si pongono come egemoni della rispettiva area politica. Questo intristisce Alfano e rode Berlusconi. Mina i loro sondaggi. E frena il tripolarismo. Comunque a Varese non succederà più nulla, fino a quando non si sarà chiarito il livello nazionale, cioè fino a quando non sarà approvata la legge elettorale. Allora, vedrai, le alleanze torneranno coerenti dappertutto. Ma non so dirti quali saranno”.

“Lasciami sognare: due bei partiti coesi, con programmi chiari, comprensibili e facili da attuare. Non troppo differenti, così che pur nell’alternanza non si debba disfare quanto fatto dal precedente governo. Lavoro e reddito, meno tasse, più onestà e meno furberia. Destra o sinistra, li voto anch’io, parola di Onirio Desti”.

“Non sognare, Onirio, nuota!”.

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