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Opinioni

PGT, RICORDIAMOCI DI MORO

ARTURO BORTOLUZZI - 14/01/2012

Sull’iniziativa dell’assessore Binelli che ha proposto un incontro con il PD sul redigendo PGT di Varese, non ho nulla in contrario. Sono semmai contento che l’assessore all’Urbanistica abbia voluto non decidere a maggioranza ma, invece, abbia voluto confrontarsi. Faccio però una proposta operativa al sindaco Fontana, che è proprio presidente di Varese Europea, perché possa divenire argomento di discussione della giunta comunale.
L’ultimo arrivato della serie “Laici e cattolici”, distribuita con il Corriere della Sera, è dedicato a raccogliere alcuni interventi di Aldo Moro. Moro scriveva che […] “non ci si deve dividere – nella redazione di documenti fondamentali – (qual è, infatti, il PGT, ndr) partendo ciascuno da una propria visione ristretta in particolare”, ma sosteneva che “…se nell’atto di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme, non troviamo un punto di contatto, un punto di confluenza, veramente la nostra opera può dirsi fallita. Divisi, come siamo, da diverse intuizioni politiche, da diversi orientamenti ideologici, tuttavia noi siamo membri di una comunità e vi restiamo uniti sulla base di un’elementare, semplice idea dell’uomo, la quale ci accomuna e determina un rispetto reciproco degli uni verso gli altri. Costruendo il nuovo […] noi determiniamo una formula di convivenza […], la quale sia la premessa necessaria e sufficiente per la costruzione del nuovo […]. Della fondamentale autonomia, insita in quella mobilitazione spirituale, la quale tendeva, appunto, a dare alcuni supremi orientamenti di vita umana e sociale, di questa fondamentale ideologia che ci accomuna noi non possiamo fare a meno se non vogliamo fare della nostra […] uno strumento antistorico e inefficiente”.
Quanto vorrei è che il PGT non sia uno strumento antistorico e inefficiente. Per questo, propongo che si tenga conto dei seguenti due argomenti.
1) Che il PGT sia formulato con i Comuni che fanno parte dell’area varesina che devono essere invitati in una regione apposita convocata dall’associazione Varese Europea alla quale siamo associati. La cooperazione rappresenta il futuro e l’abbattimento di inutili spese. Perché il PGT rispetti completamente le attese regionali, deve fare in modo che tutte le ricchezze di Varese si valorizzino trovando punti di riferimento e di raccordo extra moenia. Dovrebbe essere convocata così una nuova riunione tra Varese e i comuni limitrofi, seguita con puntigliosità tale che questi stessi partecipino con proposte operative.
2) Che l’assessore oltre alla minoranza tenga in conto il terzo settore varesino, che rappresenta uno dei caratteri connotanti e pulsanti del territorio, portatore di una fondamentale e innovative ideologia.
Ci rendiamo conto di pretendere che Binelli faccia più di Moro, ma tocchiamo un argomento della massima importanza. Il PGT che deve essere un piano esprimente una marcata visione, non può prescindere e non tener conto di questo. Il coinvolgimento non è solo ottemperare ad un obbligo.
Il terzo settore (come dimostrato da un Cesvov attivo e punto di riferimento) oltre ad avere persone capaci di consigliare adeguatamente, raccoglie molteplici persone portatrici di diverse voci della città.
È fondamentale tenerne conto se il comune volesse veramente essere innovativo ora che si sta discutendo un documento fondamentale, quale proprio il PGT, che sarà chiamato a regolare la convivenza nei limiti comunali e al di fuori degli stessi .
Tenerne conto, non vuol dire fare una riunione sentendo delle proposte.
Significa, invece, confrontarsi su argomenti fattuali e arrivare a decidere una formula condivisa, che è ben altro.
Non serve a nulla affermare che la Legge non obbliga a tenere un comportamento di questo tipo.
Siamo d’accordo. Il Comune, se seguisse quanto andiamo proponendo, sarebbe, però oltremodo, innovatore e terrebbe conto della necessità che la politica sia aperta alle proposte sociali.
Come ha scritto Daniele Zanzi sull’ultimo numero di RMFonline: “Si vorrà, prima di prendere decisioni blindate, coinvolgere e sentire il parere dei varesini sull’argomento? Vorrei incoraggiare l’Assessore Binelli, persona a modo e ragionevole, a confrontarsi con tutti, ad aprire le porte ad un dibattito costruttivo. Varese è ricca di menti pensanti, di eccellenze che vogliono il bene disinteressato della propria città. Forza, coinvolgiamoli, al di là e al di sopra delle fazioni e del profitto. È questo l’auspicio che faccio alla mia città per il nuovo anno”.

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