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Pensare il Futuro

TV DI MASSA, ADDIO?

MARIO AGOSTINELLI - 19/02/2015

tvLa televisione sta cambiando rapidamente. Soprattutto tra le giovani generazioni, che modificano l’accesso tradizionale ai contenuti. Tutti gli studi sulle nuove pratiche nell’uso della televisione negli Stati Uniti e in Europa indicano che i giovani spettatori passano da un consumo televisivo “lineare” al consumo in “differita” e “à la carte” su un “secondo schermo” (PC, tablet, smartphone). Da destinatari passivi, i cittadini stanno diventando, attraverso l’uso massiccio dei social network, “produttori-emittenti” o produttori-consumatori.

Nei primi anni della televisione, il comportamento tradizionale dello spettatore era guardare i programmi direttamente sullo schermo fisso, spesso rimanendo fedele agli stessi canali. Con l’era digitale lo spettro delle frequenze è stato frazionato e ottimizzato. I canali sono diventati centinaia. Il paradiso dello zapping…

L’invenzione del Web, venticinque anni fa, ha favorito lo sviluppo di Internet e l’emergere di ciò che chiamiamo “società collegata” attraverso tutti i link e i collegamenti, dalle e-mail ai diversi social network (Facebook, Twitter, ecc.), ai diversi messaggi di testo e immagini (WhatsApp, Instagram, ecc). Intanto si è verificata una proliferazione di nuovi schermi, in gran parte trasportabili e sempre collegati (laptop, tablet, smartphone), che ha completamente cambiato il panorama.

La televisione sta quindi gradualmente passando dall’essere uno strumento di massa a diventare un supporto per il consumo individuale attraverso varie piattaforme personalizzate. Stiamo assistendo alla nascita di un pubblico che conosce i programmi e i titoli da scaricare, ma non necessariamente conosce il canale di trasmissione a cui appartengono. Si veda ad esempio Youtube con il suo accesso attraverso i motori di ricerca.

Così stanno trasparendo anche i tradizionali televisori. Sull’American Airlines, per esempio, i passeggeri di classe business non hanno più schermi televisivi, o individuali o collettivi. Ora, ad ogni viaggiatore viene data una tavoletta per sé e il suo show è realizzato e installato con il dispositivo secondo il gusto personale.

Jeffrey Cole, un esperto di media online e social network, conferma che la TV sarà sempre più sui network e sempre meno sui canali resi popolari da una storia di ormai settant’anni.

Purtroppo però, le previsioni sono che il tempo medio trascorso oggi sul televisore (tra 16-48 ore settimanali) passerà a oltre 100, dal momento che anche uscendo di casa i più rimarranno attaccati ai dispositivi a schermo, connessi in Wi-Fi o con le nuove tecniche telefoniche 5G. John Farrell, direttore di YouTube in Sud America, prevede che il 75% dei contenuti audiovisivi sarà consumato via Internet nel 2020.

Tutti questi cambiamenti sono percepiti chiaramente non solo nei paesi ricchi e sviluppati: sono una tendenza mondiale e non riguardano solo un cambiamento tecnologico, con lati anche positivi. I social network, per esempio, favoriscono lo scambio rapido di informazioni, sostengono l’organizzazione dei movimenti sociali, consentono la verifica delle informazioni. Ma dobbiamo anche considerare il fatto che Internet sta prendendo il potere nelle comunicazioni di massa attraverso grandi aziende (Galaxy, Google, Facebook, YouTube, Twitter, Yahoo!, Apple, Amazon – tutte americane!).

Non dimentichiamo che una società collegata è anche una società spiata, e una società video dipendente è una società controllata.

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