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Storia

CONCILIO DI COSTANZA NEL VARESOTTO

FERNANDO COVA - 27/03/2015

lapide costanzaIl 5 novembre 1414 a Costanza, città tedesca sulle rive del lago omonimo, iniziava il XVI Concilio. Per festeggiare i seicento anni del Concilio, che risolse lo Scisma d’Occidente, che durava dal 1378, la città ha organizzato una serie di manifestazioni dal 2014 al 2018, dedicate a vari approfondimenti.

In quel periodo tre papi, papa Gregorio XII, papa Giovanni XXIII, papa Benedetto XIII, rivendicavano per sé il seggio di San Pietro con la cristianità che era scissa in tre parti e con conflitti politici in tutta Europa. Per questi i motivi tra il 1414 e il 1418 le maggiori autorità ecclesiastiche e secolari convennero nella città vescovile di Costanza.

Nel 1417 l’elezione di papa Martino V a Costanza mise fine al grande scisma. Solo nell’aprile del 1418 fu dichiarato chiuso il Concilio. Altre riforme che sarebbero state necessarie furono invece procrastinate: le proposte andavano dalla composizione del collegio dei cardinali fino alle questioni della destituzione del papa e ai problemi della simonia e delle finanze.

Fautore principale di questo Concilio fu Sigismondo di Lussemburgo, re di Ungheria, Boemia e Germania. Questi aspirava al titolo di imperatore che solo un papa riconosciuto da tutti poteva conferirgli.

In questa grande vicenda anche Varese e il borgo di Viggiù ebbero un ruolo importante. Già verso la fine del 1412 si giunse a una stretta cooperazione tra Sigismondo e Giovanni XXIII, uno dei tre papi, questi alla fine del luglio 1413 annunciò l’invio di due cardinali per trattare la data e la sede del futuro concilio. I cardinali incaricati furono De Chalant e Zabarella.

La chiesa di S. Stefano a Viggiù

La chiesa di S. Stefano a Viggiù

A Varese o a Viggiù i cardinali si riunirono con il re dal 13 al 31 ottobre. Il risultato di questi lunghi colloqui fu che il 30 ottobre Sigismondo annunciò la convocazione del concilio per il 1° novembre 1414 nella città di Costanza come da lui proposto. Il 31 ottobre fu stipulato un documento sull’accordo e fu stabilito un incontro del papa con Sigismondo a Lodi entro quaranta giorni. Finalmente il 9 dicembre il papa emanò la bolla di convocazione del concilio.

Sigismondo ai primi di ottobre da Bellinzona si portava a Varese ospite del vicario imperiale Paolo Biumi del quale era consigliere. Paolo Biumi fu poeta, oratore, lettore nell’università di Padova, governatore di Verona. Filippo Maria Visconti lo inviò come suo rappresentante a Pavia presso Martino V reduce dal concilio di Costanza: in onore del papa il Biumi pronunciò l’8 ottobre 1418 una solenne orazione. Morì nel 1422.

A Varese i Biumi possedevano il palazzo, tuttora esistente, a fianco del Broletto, ricordato dalle fonti storiche come esistente sin dal Trecento. Possedevano anche una villa con avanzi di una torre, diversi edifici in Biumo oltre al castello di Belforte. Diedero inoltre il nome alle due castellanze di Biumo Inferiore e Biumo Superiore.

Dopo alcuni giorni l’imperatore ripartì per Como e fu in questa occasione che passando da Viggiù o, come da altri sostenuto venne per una partita di caccia all’orso nelle vicine montagne, emanò dalla chiesa di santo Stefano il decreto, riportato da Giulini “Datum in Ecclesia Sancti Stephani Protomartyris, in villa vocata Viglud in vulgari Vegui, Cumanae Diocesis. – Anno a nativitate Domini MCCCCXIII die lunae penultima, mensis Octobris Regnorum nostrorum anno Hungarie… XXVII Romanorum vero VI”.

Sigismondo ritornò a Varese nel 1431 e fu ospitato sempre presso i Biumi. Fu incoronato, finalmente, imperatore in san Pietro nel 1433 ma tre anni dopo morì. Al Concilio ebbe parte attiva anche il cardinale Branda Castiglioni che, pur amicissimo di Gregorio XII, quando si accorse che questi nicchiava in fatto di rinuncia al titolo, venendo meno agli accordi presi, nel 1409 appoggiò l’antipapa Giovanni XXIII che nel 1411 lo nominò cardinale. Godette anche l’amicizia di Sigismondo che accettava di buon grado i suoi consigli al punto di fargli ottenere la diocesi di Veszprém, donandogli anche un preziosissimo anello. Forse non é estraneo il suggerimento del Castiglioni nella scelta del Varesotto per la trattativa tra l’imperatore ed i legati pontifici.

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