Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Editoriale

EUROPA E LENTICCHIE

Don MICHELE ARAMINI - 21/01/2012

Considerazioni d’un impolitico. L’Europa è in crisi e non ne esce. Tutti ci chiediamo come abbia fatto a ridursi così. Le dotte e spesso contrastanti spiegazioni hanno solo il potere di confonderci.

Ovviamente siamo anche preoccupati. È in gioco il nostro futuro e in particolare quello delle nuove generazioni. I giovani europei sono i più a rischio, perché essendo nati in condizioni di benessere uniche nel pianeta, faticano ad adattarsi a lavori precari, umili e con scarsa remunerazione. Lavori che in altre parti del mondo, come il Nord Africa, sarebbero un sogno vista la tremenda disoccupazione che li affligge. È la differente visione delle cose che c’è tra chi è costretto a scendere e chi tenta di salire.

Sono certamente preoccupati anche l’americano Obama e il cinese Hu Jin Tao. Il primo credo per i motivi ovvi legati alla finanza e all’economia. Nonostante la crisi l’Europa è ancora la zona più ricca del mondo con il PIL più alto e gli Usa temono ripercussioni per la loro crescita e il Presidente per la sua rielezione. La preoccupazione americana è perciò al livello dei consumi

Ma che cosa penserà il Presidente cinese della crisi europea? Di sicuro non tralascerà di acchiappare qualche buon affare prestandoci denari e comprando a buon mercato nostre aziende. Credo però che per la dirigenza cinese e per altri governanti del mondo ci saranno anche altri pensieri. Tralasciando le tante discussioni storiche su chi ha sviluppato per primo la civiltà più avanzata, è fuor di dubbio che l’Europa si è fatta conoscere nei secoli per il progressivo rispetto della persona umana, per l’amore per la conoscenza, per l’organizzazione sociale animata da leggi giuste, per lo sviluppo della democrazia e per il riconoscimento dei diritti politici e sociali. Questo cammino è avvenuto con l’apporto decisivo del Cristianesimo. In questo senso l’Europa ha la primogenitura della civiltà. E oggi è prostrata e incapace di rialzarsi.

Ritorno ai dirigenti cinesi che forse ricordano ancora il tempo delle casacche militari maoiste e che da Marx hanno imparato una speranza di giustizia per tutto il genere umano. I Cinesi sanno che la loro cultura antica, quella di Lao Tze, è aristocratica, politica, adatta a esperti uomini di corte, non è ideale per l’uomo comune. Dal marxismo hanno ricevuto di più per la persona comune. Certo il marxismo ha confuso persona e individuo e ha fatto danni, ma era certamente, in quanto eresia nata dalla cultura giudaico cristiana, portatore di una idea di uguaglianza, di giustizia e di fraternità. E tutto ciò veniva dall’Europa. Credo che un cinese pensoso e tanti altri nel mondo siano dispiaciuti che il faro europeo sia appannato.

Se fosse appannato per soli errori economici passi. Ma l’appannamento deriva da altro. Rifiutando le radici cristiane, l’Europa rifiuta anche il modello di civiltà che le ha dato splendore e indebolisce la concezione della persona umana, che è il suo vero vanto nel mondo.

La signora Merkel gode all’interno del suo Paese di una ricchezza datale dall’economia sociale di mercato, che è figlia della dottrina sociale della Chiesa, ma non vuole applicare questo modello solidaristico all’intera Europa. E così la vediamo distribuire direttive rigoriste a tutti i paesi meridionali della UE, pur sapendo che anche le più rigide misure non saranno forse sufficienti a frenare le preoccupazioni dei mercati. E vediamo il presidente Sarkozy, che invece di compattare gli altri Paesi in vista di un vero ragionamento europeo, non volendo essere accomunato ai poveri moltiplica gli incontri con la Cancelliera, come se fossero alla pari. Non ci siamo. Per mancanza di solidarietà, l’Europa rischia il tracollo economico, ma soprattutto perde per un piatto di lenticchie il suo ruolo umanizzante nel mondo. Proprio per evitare questo rischio Benedetto XVI richiama a costruire l’identità europea sulla base dei suoi fondamenti cristiani.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login