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Attualità

QUEL PARCHEGGIO RIMANE SCONSIDERATO

CESARE CHIERICATI - 16/10/2015

prima-cappellaDi tanto in tanto ritornano sul tema, scottante, del Parcheggio alla Primo Cappella. Sabato 3 ottobre è toccato farlo al vice sindaco Mauro Morello che, in proposito, alla Prealpina ha dichiarato: “C’è un piano urbano della mobilità che indica in 350 parcheggi l’esigenza per rivalutare il Sacro Monte. E questi posti auto riguardano diverse zone: piazzale Pogliaghi, piazzale Montanari e quello alla Prima Cappella che, ribadiamolo, serve a chi deve andare sulla via Sacra e serve a risolvere il problema delle macchine lasciate lungo la strada. L’opera è importante e ben studiata: basti pensare che sopra avrà un giardino belvedere”. Di qualche settimana l’aveva preceduto l’assessore all’urbanistica Fabio Binelli il quale, in un’altra intervista, era stato lapidario e liturgico: fare il parcheggio alla Prima Cappella “è cosa buona e giusta”- aveva dichiarato – echeggiando addirittura il prefazio della Messa.

Una convinzione in apparenza inossidabile quella dei due amministratori nonostante l’ostilità manifestata nell’arco di due anni e mezzo da migliaia di varesini come testimoniano i contributi e le lettere a RMFonline.

Tantissimi cittadini qualunque ma anche tanti esperti – architetti, ingegneri, geologi, critici d’arte – hanno manifestato la loro avversione nei confronti del progetto per una serie di ragioni ribadite a più riprese dalla nostra e da altre testate giornalistiche ma che vale comunque la pena ricordare di nuovo.

Innanzitutto va sottolineata l’offesa all’ambiente nel suo complesso scandita da diversi elementi: uno scavo in profondità – geologicamente sconosciute e mai indagate – realizzato a colpi di cariche di dinamite sia pure a bassa intensità esplosiva; la conseguente, incerta tenuta della chiesetta seicentesca dell’Immacolata; l’andirivieni di camion per asportare i materiali dello scavo; l’ingorgo automobilistico perenne sia in fase di costruzione sia in fase di esercizio dell’autosilo. E infine il costo esorbitante: circa tre milioni di euro per una novantina di posti macchina.

Sullo sconsiderato intervento, peraltro congiuntamente condiviso da Regione, Comune, Provincia e Parco del Campo dei Fiori si sono addensate anche nubi giudiziarie non ancora del tutto dissolte. Ma se anche lo fossero non cambierebbe nulla. Il parcheggio alla Prima Cappella resta un tragico errore, come un tragico errore sono stati, nella certo assai poco edificante storia urbana di Varese, altri interventi che hanno massacrato nel tempo strade, parchi e terreni, anche quelli da adibire a funzioni sportive come il Passerini di Casbeno cancellato, a metà anni Sessanta, dal super bunker scolastico delle suore di Maria Ausiliatrice.

Non finisce tuttavia di stupire la pervicacia con cui i firmatari dell’Accordo di programma si ostinano a difendere un progetto che potrebbe provocare alla montagna sacra un vulnus irrimediabile. Sono in molti in città ad augurarsi che qualcuno degli enti, incautamente promotori, ritorni saggiamente sui propri passi. La collettività è senz’altro più disposta a sostenere il peso finanziario di eventuali penali, contrattualmente previste in caso di mancata esecuzione dei lavori, piuttosto che assistere a un costosissimo scempio senza ritorno.

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