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Urbi et Orbi

GUARDI E DICI: BASTERÀ? SÌ

PAOLO CREMONESI - 20/11/2015

Il papa all’Angelus del 15 novembre definisce bestemmia la violenza in nome di Dio

Il papa all’Angelus del 15 novembre definisce “bestemmia” la violenza in nome di Dio

Visto da sotto il colonnato in una piazza San Pietro super blindata (ai varchi si viene controllati uno ad uno con i metal detector) il Papa dell’Angelus è un puntino bianco lontano. Le sue parole arrivano disperse dal vento, le immagini ingrandite dai maxi-schermi. E ti domandi: basterà? Basterà quella goccia immacolata in un oceano nero che ancora una volta ha schiaffeggiato il mondo con un onda folle e disperata?

Ogni volta sembra che si sia toccato il fondo (New York, Madrid, Londra ma anche Beslan e Mumbai) e che quanto non era prima immaginabile ora invece accade. Così le immagini in TV riescono a superare in efferatezza le trame immaginate da qualche romanziere alcolizzato o sceneggiatore disturbato.

“Il nuovo pezzo di guerra mondiale” come l’ha definito Francesco è una lama che trapassa non solo tanti giovani, uomini e donne innocenti ma anche il cuore di ognuno di noi. Turisti, famiglie, suore e pellegrini ascoltano la preghiera del Papa ma si guardano anche intorno un po’ intimiditi e incerti: basterà?

“Utilizzare il nome di Dio per giustificare la strada della violenza è una bestemmia!” esclama a braccio dalla finestra Francesco. E mi vengono in mente, accanto ai morti di Parigi, i cristiani in Medio Oriente. Quelli che hanno pagato con la vita la loro fede, quelli che ancor la stanno pagando derubati di tutti i loro beni, costretti a vivere in qualche campo profughi.

Forse è venuto il tempo di parlare di religiosi, piuttosto che di religioni. Di uomini e donne che all’interno dei loro mondi abbiano chiara la propria relazione con Dio e con gli uomini. Educhino al dialogo evitando le assolutizzazioni che portano al fanatismo. In questo campo l’Islam, come per altro aveva già segnalato Benedetto XVI a Ratisbona, deve compiere il cammino piu lungo.

“Gli atti di terrorismo che insanguinano l’Europa” aggiunge padre Pizzaballa custode di Terra Santa “non sono frutto di uno scontro di civiltà. È innanzitutto una guerra interna all’Islam”.

Quando ad un certo punto dell’Angelus il Papa chiede di pregare in silenzio, la piazza si immobilizza. Nessuno parla, nessuno fotografa, nessuno si distrae. Sembra quella lacrima di Cristo del film ‘The Passion’ che scende immacolata nel cuore dell’inferno per redimere i dannati. La vita distrugge la morte..

Si, basterà. Non sappiamo come e dove. Non sappiamo attraverso chi e con quali modi, ma ancora una volta davanti ai morti di Parigi si alza un grido: ‘liberaci dal male. I cuori sino a ieri tiepidi tornano a chiedersi: “Perché vale la pena vivere?”. E la risposta arriverà.

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