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Parole

TRAVESTITI DA PROFUGHI

MARGHERITA GIROMINI - 29/01/2016

Il costume da profugo poi ritirato

Il costume da profugo poi ritirato

Ecco un altro ossimoro, reso obbligatorio dalla situazione contingente: l’approssimarsi della festa di Carnevale. Ma procediamo con ordine, almeno quello cronologico.

Per festeggiare degnamente la ricorrenza, mamme e papà scrutano le vetrine reali o navigano in quelle virtuali della rete alla ricerca di un travestimento per il proprio bambino. I gusti si sono trasformati, così come i concetti di divertimento, di spasso allegro e chiassoso, di originalità dei travestimenti.

Tempi lontani quelli in cui l’ispirazione arrivava dalle fiabe, dai cartoni animati, dai film con gli eroi buoni in lotta contro il male; lontani anche gli anni degli inossidabili Zorro, delle belle Fate Turchine, dei teneri Cappuccetto Rosso, dei simpatici Topolino e Pippo.

Chi non ricorda il piccolo Papa fotografato a Carnevale di due anni fa, in piazza San Pietro, un Bergoglio in miniatura, biondo e piangente? Il Papa vero lo ha abbracciato e baciato, divertito e commosso. Tra la folla c’erano altri piccoli vestiti da guardie svizzere. Tutto normale, divertente e allegro.

Una nuova e inattesa svolta ci è arrivata a sorpresa qualche giorno fa. L’hanno riportata alcuni quotidiani: su Amazon è stato messo in vendita il costume di Carnevale per profughi. Ovvero il travestimento da profugo e quello da profuga: lui e lei, stracciati e somiglianti al David Copperfield dell’Inghilterra della prima industrializzazione, con tanto di valigia di cartone, modello emigrato dal sud Italia.

Profughi, sfollati, rifugiati (il termine cambia a seconda della lingua del paese che mette in rete la notizia). Una brutta copia, generalizzata e universalizzata, di siriani, irakeni, senegalesi e via di questo passo, a seconda della provenienza geografica e nazionale.

Amazon, la più grande catena inglese di vendita online, ritira subito il prodotto, costo accessibile alla media degli acquirenti, dai 24 ai 35 Euro, senza o con valigia, di cartone supponiamo.

L’azienda si difende, non si ritiene responsabile dell’episodio, che viene attribuito a un loro associato, un venditore autorizzato che, all’insaputa dei responsabili di Amazon, ha inserito in rete questo “prodotto”.

Alcune considerazioni agro dolci guasteranno solo un poco il piacere del Carnevale.

Che i venditori siano o meno collaboratori di Amazon, poco cambia e nulla toglie allo stupore, allo sconcerto, allo smarrimento. Ma quale mente ha elaborato quell’idea? Chi è l’ideatore del nuovo costume? Avrà una propria idea del mondo, ma quale?

Che cosa rappresenta per lui (o per lei) il Carnevale, fino a oggi sinonimo di sfilate di carri e costumi, di scherzi, di goliardate?

Sarei curiosa di conoscere il pensiero della sarta, o del sarto, a cui hanno affidato il confezionamento del modello da profugo. Chissà se, tagliando e cucendo un facsimile di fagotto di stracci, avrà riflettuto sulle stranezze delle persone. Perché sarebbe più esaltante sognare, anche se solo per pochi giorni, di essere un re o una regina, un eroe spaziale, un esploratore famoso, uno chef pluristellato. Ma desiderare di essere povero, affamato, profugo o rifugiato …

I bambini che non sono annegati nel Mediterraneo durante il viaggio per raggiungere l’Europa, secondo i venditori di Amazon, sono così buffi e così interessanti da attirare l’attenzione del mercato di Carnevale?

Se il prodotto (prodotto?) non fosse stato prontamente ritirato dal mercato online, chissà se e quanti genitori lo avrebbero comprato. E chissà anche quanti bambini si sarebbero prestati a travestirsi da straccioni per far ridere i compagni di scuola e di giochi.

Qualche mamma o nonna brava a cucire, per risparmiare, potrebbe aver avuto l’idea di confezionarsi da sé il costume da profugo. A guardare bene, tanti hanno in soffitta un vecchio abito da tagliare e ricavarci un costume per il proprio bambino (o bambina) non sembra tanto difficile.

Ora l’offerta di Amazon è stata ritirata. Ma il dado è tratto. Ho idea che quest’anno avremo dei finti profughi bambino per le vie della nostra città. O dei generici piccoli “rifugiati della guerra mondiale”, qualche “povero contadino vittoriano” e altre categorie di poveracci.

Se però leggiamo più attentamente le indicazioni, alcune proposte vengono fatte passare come parte di kit per recite scolastiche e per feste a tema.

Amazon può dormire sonni tranquilli: non è successo niente!

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