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In Confidenza

IL SENSO DELLA VITA

Don ERMINIO VILLA - 12/02/2016

religiosoSiamo immersi in un tempo in cui le preoccupazioni quotidiane e la logica consumistica affievoliscono e talvolta anche spengono la nostra attesa di Dio e ci portano ad accontentarci di qualche piccola e passeggera gioia momentanea.

Sta proprio qui il senso vero della storia e della vita di tutti noi: nel ricordare la presenza straordinaria e reale di Dio nella storia dell’umanità e richiamare alla memoria la gioia che pervade il cuore dell’uomo quando si rende disponibile e si lascia avvolgere dalla presenza e dall’amore di Dio che si fa uno di noi, assumendo fino in fondo la nostra umanità. Un amore così grande che ci permette di rivolgerci a Lui con affetto, con il Tu!

Dio viene ed entra nella nostra storia rispettando le nostre scelte e la nostra libertà di accoglierlo, anche se più di qualcuno di noi, potrebbe desiderare che Dio si manifesti in maniera più forte e chiara, sconvolgendo perfino l’ordine della natura e del cosmo.

Il mondo ha ancora bisogno di speranza, di un annuncio che proviene da persone che vivono lo stile evangelico e sanno attendere l’arrivo del Signore. Sappiamo bene, infatti, che solo chi ama sa aspettare nella maniera giusta; solo chi ama è capace di restare sveglio, mentre passano le ore della notte, per essere pronto al ritorno del padrone di casa.

Ecco l’importanza dell’attesa! Invece spesso corriamo anche noi il rischio di non attendere più nessuno, di vivere una vita addormentata, incapaci di cogliere il nuovo che viene, dentro e fuori di noi, di accorgerci degli altri e delle loro necessità, di essere attenti a tutte le persone, alle loro parole come ai loro silenzi!

Questo è il senso della presenza della vita consacrata nella Chiesa e nel mondo. Troppi sono, anche ai nostri tempi, i profeti di sventura. Con la scelta della consacrazione, i religiosi e le religiose – che sono anche oggi importanti e necessari – costituiscono il segno della novità del regno, profezia di comunione, di collaborazione e di solidarietà.

Centinaia di migliaia di religiosi e religiose lavorano fuori del loro luogo di origine, spesso in comunità multi-etniche e multi-culturali, dando testimonianza della forza di comunione della loro consacrazione. Sono un prodigioso seme di solidarietà e di cooperazione tra le diverse Chiese.

In un mondo globalizzato, ma sempre più diviso, dove si allarga il fosso tra chi ha molto e la folla immensa di chi non riesce a vivere, il carattere universale della Vita Religiosa acquista un nuovo valore.

Secondo la presentazione di Gesù nella sinagoga di Nazareth, la prima testimonianza del Vangelo è il lieto annunzio ai poveri, la liberazione dei prigionieri, il dono della vista ai ciechi, lo scioglimento di ogni oppressione e la proclamazione della grazia e della bontà di Dio (Lc 4,16-28). Possiamo dire, con gioia, che le comunità Religiose hanno dato e continuano a dare ancora oggi, un’ammirevole testimonianza di questi segni dell’arrivo del Regno di Dio. Lo spirito del Concilio Vaticano II, che ha provocato un forte rinnovamento negli istituti religiosi, continua a soffiare con forza. Siamo certi che anche in questo momento di crisi ‘vocazionale’, lo Spirito susciterà ancora nel cuore di tanti e tante giovani risposte generose all’invito di Gesù di lasciare tutto per l’annuncio del Regno.

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