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Attualità

VIA VERDI, PARK DA CHIUDERE

CESARE CHIERICATI - 18/03/2016

Il parcheggio di via Verdi, all’interno dei Giardini Estensi

Il parcheggio di via Verdi, all’interno dei Giardini Estensi

Le cronache di questi ultimi giorni raccontano, con dovizia di particolari, di bivacchi e festini ai giardini pubblici, in particolare a Villa Mirabello, lo splendido parco acquisito nel 1948 dal comune di Varese allora guidato da una giunta di sinistra, con intelligenza e visione storica poi saldato alla dimora Estense, lo scrigno verde della città che cattura l’attenzione di chiunque vi transiti nelle adiacenze. Nell’insieme un gioiello che andrebbe protetto, tutelato e curato in ogni dettaglio, prima di tutto chiudendolo nei suoi numerosi accessi, noti e meno noti, dall’imbrunire al mattino successivo e controllandolo nel corso della notte con pattuglie di vigilantes.

Accade invece esattamente il contrario. Da anni soltanto gli ingressi da via Sacco, la sera, vengono chiusi ma potrebbero benissimo restare aperti pure loro visto che altri varchi sono tranquillamente utilizzabili da quando si è deciso di lasciare aperto il parcheggio di via Verdi fino alle 24 come struttura di servizio alla Varese notturna che invece se ne infischia e seguita a sostare per ogni dove certa della più assoluta impunità. Tranne ovviamente quando qualche manifestazione si svolge nelle immediate adiacenze del parcheggio stesso, come Estate cinema di Filmstudio. Così, a piedi, dal parcheggio si entra e si esce  del tutto indisturbati, non serve neppure darsi la pena di scavalcare il muro di cinta lungo via Sant’Antonio e via degli Alpini. Un disastro, con gli esiti descritti dalla cronache: rifiuti di ogni genere sparsi qua e là, panchine imbrattate, bottiglie in frantumi e il solito corollario di spray a completare l’opera.

Se nell’immediato servono controlli e sanzioni, a breve e medio termine il problema andrebbe risolto in radice con due provvedimenti. Il primo intervento, diciamo di pronto soccorso, implica il potenziamento dell’illuminazione lungo il perimetro delle due storiche dimore e l’innalzamento dei muri e delle recinzioni esistenti. La seconda misura è invece strutturale e passa attraverso la chiusura del parcheggio di via Verdi gestito da Avt che ha cancellato una porzione del parco Estense un tempo adibita a libero spazio di gioco per centinaia di ragazzini del centro cittadino. Una soluzione provvisoria, si disse una trentina di anni fa, per ovviare alla fame di parcheggi, poi diventata definitiva come da italico copione. Se effettivamente venisse costruito il multipiano di via Sempione (210 posti auto), sul quale esiste un consenso di principio quasi unanime, non si vede perché dovrebbe perpetuarsi l’esistenza dell’area di sosta dentro i Giardini. Basterebbe garantire l’accesso alle sole auto di servizio del Comune già oggi parcheggiate alle spalle dell’ex palazzina della cultura.

Più di un anno fa il gestore del parcheggio ha presentato un piano di sistemazione del sedime ipotizzando un investimento di 100 mila euro. Avt fa il proprio mestiere e la sua proposta di manutenzione straordinaria è corretta visto che nelle giornate di pioggia si trasforma in un acquitrino a pagamento.  Il suo piano però ha bisogno di due via libera, dal Comune (se ne occuperà speriamo positivamente la nuova Giunta) e dalla Soprintendenza. Quest’ultima, a rigore di logica, dovrebbe da dire subito no visto che lo spiazzo di sosta automobilistica intacca da lato una porzione rilevante del Giardino storico della città e dall’altro è una porta spalancata per le incursioni notturne di vandali di ogni genere e tipo.

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