Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Noterelle

MI HANNO RUBATO IL BELLO

EMILIO CORBETTA - 25/03/2016

slot(Che) Società brutta e crudele (spaventosa quella in cui viviamo attualmente.)

Ricordo: era appena terminata la guerra.

Eravamo appena usciti da un drammatico periodo segnato da stragi, da bombardamenti definiti a tappeto, morti violente seriali, con madri dilaniate dal dolore per la scomparsa dei figli o dei mariti. Lunghi periodi con difficoltà a trovare il cibo, la fame coinvolgeva tutti e spingeva a commettere i più meschini atti per vincerla. Lo scarso cibo ritmato dai bollini delle tessere annonarie. Gli ospedali senza medicinali. La morte infantile altissima. Le fabbriche distrutte. Introvabili gli indumenti adatti a combattere il freddo. Non c’era la legna per riscaldare le case. Lontano dal fronte odi violenti squassavano gli animi esasperati da uno stato di guerra civile.

Ma ero giovane e sognavo, sognavo tanto. Ero certo che tutto sarebbe migliorato con il progredire della vita. Il progresso avrebbe aperto gli occhi a tutti La mia vecchiaia sarebbe stata circondata da una umanità migliore, dal benessere, dalla pace, da un mondo più saggio.

Invece la realtà non è mutata. Appannata da una falsa patina di benessere, la violenza non è cessata. Violenza occulta, mascherata dall’abito della persona distinta, oppure violenza evidente, sfacciata, perpetrata con armi alla mano. La capacità di uccidere è esaltata da armi più sofisticate e micidiali. Armi batteriologiche o chimiche messe a punto per aggredire i simili. La tecnologia usata per uccidere. L’intelligenza deviata dell’uomo arriva a spingere suoi simili a suicidarsi facendosi esplodere in mezzo ai fratelli, creduti nemici.

Un tempo i trafficanti di uomini si arricchivano sfruttando i perseguitati, i fuggitivi. Oggi il drammatico rito si ripete ma con un incredibile aumento del numero di morti. Poveri esseri costretti a viaggi pericolosissimi, per fare i quali si sono coperti di debiti, che non potranno mai onorare e che impediranno a loro il ritorno. Ora oziano disperati nelle nostre strade, senza aiuto, senza validi indirizzi, senza risorse. Sono giunti in aree dove la vita sembra apparentemente più facile, ma invece le minacce della miseria, delle malattie, della sofferenza, permangono vivaci. La nostra realtà è segnata, come detto, dalla migrazione di intere popolazioni costrette a cercare un rifugio dove non c’è. Sono popolazioni impossibilitate a difendere le loro terre da ignoranti violenti, che scelgono le armi invece degli strumenti del lavoro, convinti che è dall’uso delle armi che nasce la ricchezza: errore inesorabile che ha sempre segnato nei secoli passati questa folle umanità che, come dicono i testi antichi, continua a migrare, a soffrire, a subire le morti inutili degli innocenti. Le popolazioni dei deboli, dei perseguitati vengono usate come arma subdola di guerra, per indebolire le nazioni considerate avversarie.

Vivi in un sito dove ti credi sicuro. Esci di casa tranquillo senza renderti conto d’avere altissime probabilità d’essere travolto da veicoli guidati da un demente distratto, intento in fatue attività invece di prestate attenzione alla guida, oppure drogato o ubriaco. Ti puoi imbattere anche in qualcuno che uccide per “vedere che effetto che fa” e che ha bruciato la sua coscienza con alcol e droga.

Giochi finanziari ti possono togliere in pochi attimi i tuoi averi rendendoti la vita impossibile, miseranda. Le leggi del libero mercato, che dovrebbero essere garanti di equilibri, di sicurezza, invece risultano fatue, volatili, inesistenti. Tu ti trovi improvvisamente povero ed insicuro mentre dall’altra parte misteriosi figuri sono sempre più ricchi. Apicali di organizzazioni che dovrebbero garantire lavoro per tutti, troppo pagati con il compito di realizzare risparmi sulla pelle di chi è attivo o che dovrebbe ricevere il frutto del lavoro; frutto negato “per salvare i bilanci”!

Ti ammali e scopri che la tua sofferenza non è difesa, protetta, che la tua dignità di persona è facilmente calpestata da chi cerca di far soldi sulle tue necessità.

Non era questa la società che sognavo: la speravo equilibrata, con possibilità di benessere per tutti, pacifica e sicura.

Il mio sogno giovanile risulta essere come una bolla di sapone.

Non s’è realizzato come tanti sogni ed ideali della vita scomparsi nel vuoto del tempo. Dov’è il bello per cui sento di essere nato, per cui ho fatto nascere i miei figli, per il quale sento che qualcuno ha messo in me il desiderio infinito? Dov’è questo benedetto bello? Perché me lo hanno rubato!? Chi me lo ha rubato!?

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login