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Attualità

ECOSISTEMI, IMPEGNO PER I GOVERNI

LIVIO GHIRINGHELLI - 20/05/2016

ecosistemiDi fronte ai fenomeni accentuati di degrado negli ecosistemi bisogna riservare maggiore attenzione a temi essenziali quali sono la qualità della vita, la corretta gestione delle risorse ambientali, la regolazione del ciclo delle acque, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la protezione dei suoli, la conservazione della biodiversità e alla funzione turistico-ricreativa-culturale delle aree naturali. Già il mantenimento dello stato attuale impone costi significativi (mancati redditi, costi aggiuntivi), mentre, venuta meno la prima rigida pianificazione degli interventi ci si rende conto della minore capacità di spesa nel settore pubblico, onde la necessità di un ampio coinvolgimento di soggetti privati.

In termini di politiche di conservazione ambientale deve valere il principio dell’Ue No net los (nessuna perdita netta; Council conclusions del 21 giugno 2011 e del 19 dicembre del 2011). Le perdite in un’area geografica vengano compensate da un guadagno in altra area, ma i regimi di compensazione però non si sono a tutt’oggi concretizzati.

Per quanto concerne gli interventi normativi su scala nazionale con Legge n.68 del 2015: – Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente – si è introdotto nel Codice penale l’istituto del ravvedimento operoso (riduzione delle pene dalla metà ai due terzi per il reato di traffico illecito dei rifiuti per chi provveda concretamente alla messa in sicurezza, bonifica e ripristino dello stato dei luoghi). A livello globale il costo di compensazione dei danni alla biodiversità è stato stimato in 2,4 miliardi di dollari. Onde l’imperativo della creazione di una serie di competenze professionali specializzate e di Banche della natura, quali risultano le istituzioni nate negli Usa e diffuse in Brasile, Australia, Canada ed Europa.

Certo occorre definire correttamente il principio causa-effetto tra l’intervento gestionale e la quantificazione dell’effettivo miglioramento della performance. Le priorità progressive degli interventi si configurano in misura degli impatti, la prevenzione, la riduzione del danno e la compensazione. Certo va evitato quel neo-colonialismo ambientale che sacrifica gli interessi dei Paesi in via di sviluppo, che si trovano in una posizione molto debole. Qui gli operatori intermediari si appropriano della maggior parte del valore delle transazioni. I comportamenti speculativi conseguono effetti paradossali.

Problemi si presentano ad esempio perché le aree compensative non sono spesso contigue a quelle danneggiate, quando il potere contrattuale dei danneggiati si manifesta molto limitato o nullo nel caso, ancora ad esempio, della realizzazione di un’opera infrastrutturale. Il capitale naturale critico, che svolge servizi eco-sistemici fondamentali per la vita dell’uomo, va sempre comunque tutelato anche nella prospettiva delle esigenze delle generazioni future.

Perché gli strumenti previsti possano essere attuati nel rispetto dei principi etici si devono affrontare strategie d’insieme, continuità, corretta informazione e trasparenza nei rapporti contrattuali in un clima di collaborazione reciproca colle istituzioni. Si rende imprescindibile investire nella creazione e nel consolidamento di capitale sociale e di reti. Alla pubblica amministrazione il compito di coordinamento, animazione e mediazione con un ruolo attivo di partnership nelle politiche di sviluppo.

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