Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Cultura

IL MANZONI A CAS-GIAGH

MANIGLIO BOTTI - 22/07/2016

Villa Aletti Stampa a Morosolo, dove soggiornò Manzoni

Villa Aletti Stampa a Morosolo, dove soggiornò Manzoni

La figura di Alessandro Manzoni è centrale nella nostra letteratura. E non soltanto per il romanzo i Promessi sposi, naturalmente, e per la questione della lingua unitaria (anche se adesso v’è chi critica la famosa “risciacquatura in Arno” perché avrebbe preferito venisse fatta nell’Adda…), ma proprio per il modo di essere lombardo di don Lisànder, amante e conoscitore profondo del suo territorio.

I legami che aveva il Manzoni con Varese e con il Varesotto sono abbastanza noti. Ricordiamo un aneddoto. L’incontro – e non crediamo che sia leggendario – avuto dall’anziano scrittore con Giovanni Bagaini bambino. Bagaini fu poi fondatore della Cronaca Prealpina e direttore per quarant’anni del giornale, fino al 1928. Dell’incontro aveva parlato, negli anni Cinquanta dello scorso secolo, il figlio Umberto, redigendo alcune note biografiche del papà.

La cittadella scolastica di Varese, alla fine dell’Ottocento, si trovava in piazza Cacciatori delle Alpi, ed era situata dinanzi alla chiesa di San Martino, più o meno dove poi fu costruito il palazzo del tribunale. Uno degli insegnanti più noti delle scuole primarie varesine era il maestro Ernesto Latella, maestro anche di Giovanni Bagaini. Il Latella aveva la buona abitudine di accompagnare i ragazzini più meritevoli in una sorta di “giro turistico” in treno a Milano. E fu in una di queste volte che si presume ebbe luogo l’incontro – probabilmente, annotava Umberto Bagaini, nel 1872, perché il Manzoni morì l’anno successivo all’età di ottantotto anni –, durante la quotidiana passeggiata che don Lisànder faceva lungo i bastioni di Porta Romana.

Al lento e solenne passaggio del Manzoni, il maestro Latella spinse avanti alcuni suoi giovanissimi alunni, tra cui il piccolo Bagaini. “Da dua l’è che te végnet?”, chiese il Manzoni e proprio a lui. “Da Varés? Bravo. Alùra, porta un basìn per mi alla Madonna del Munt”. Il vegliardo accompagnò queste parole con una lieve carezza…

Che Alessandro Manzoni conoscesse bene l’alto Varesotto, Varese e il Sacro Monte è fuori di dubbio. Intorno alla metà dell’Ottocento, infatti, il Manzoni frequentava a Morosolo la villa – oggi di proprietà della famiglia Aletti – del “figlioccio” conte Stefano Stampa, figlio di primo letto di Teresa Borri, la sua seconda moglie. Fu in tali occasioni, tra l’altro, che il Manzoni, studioso di sant’Agostino, individuò in Casciago il “rus Cassiciacum” di cui il santo parla nelle Confessioni, il luogo in cui si era ritirato catecumeno con la madre Monica e il figlio Adeodato, cioè prima di ricevere da sant’Ambrogio nel 387 a Milano il sacramento del battesimo.

Quel luogo – Cassiciacum – è conteso da tempo a Casciago da un’altra località vicina a Milano, Cassago Brianza… Non entriamo nel merito dell’annosa disputa. Noi, confortati dalla tradizione, dalle risultanze e dalle ricerche di altri studiosi (tra cui Dante Isella), sottoscriviamo con partigianeria bosina il nostro Cassiciacum.

Alessandro Manzoni si convinse dapprima che il Cassiciacum citato da Agostino fosse quel Casciago i cui soggiornava, interpretando in particolare la dizione dialettale del borgo: Cas-ciagh e alcune caratteristiche del panorama circostante. Tant’è che ne scrisse a un amico, il francese Jean Joseph Poujoulat, spiegandogli nel dettaglio il frutto dei suoi studi.

Poi il Manzoni, sembra, cambiò idea. Ma v’è chi riferisce che cambiò idea una terza volta, tornando dunque sui suoi passi a Cas-ciagh. Si racconta che il Manzoni, nella sua casa di Lesa, sull’altra sponda del lago Maggiore, recitasse tutte le sere il rosario con altri due grandi italiani, il Bonghi e il Rosmini; e ogni tanto, indicando di lontano la riva lombarda e le colline del Varesotto, dicesse che erano proprio quelli i luoghi in cui Agostino s’era fatto cristiano e santo.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login