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Attualità

VARESE, UN NUOVO PGT

OVIDIO CAZZOLA - 29/07/2016

Una tavola del vigente PGT

Una tavola del vigente PGT

È necessario che Varese elabori un nuovo PGT.

Perché è necessario avviare una indispensabile riflessione con i Comuni dell’Area varesina. Perché è necessaria una riorganizzazione urbana per una più adeguata vita di relazione delle nostre Comunità. Perché le dettagliate e apprezzabili analisi del territorio comunale effettuate per la redazione del vigente PGT hanno portato, senza questa visione, a una concezione di Piano ristretta e limitata.

I compiti di un Piano di Governo del Territorio sono indicati, dalla legge regionale n.12 del 2005 (più volte aggiornata). La sua articolazione prevede tre principali elaborati.

Il ‘Documento di Piano’, il ‘Piano dei servizi’, il ‘Piano delle regole’ nel quadro di una ‘Valutazione ambientale strategica’. Afferma la legge 12/2005 che il ‘Documento di Piano’ “…individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale… ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente a livello sovracomunale…”

Il ‘Documento di Piano’ dell’attuale PGT, a cui spetta il compito di definire le strategie territoriali, rivela un insufficiente approfondimento sulla condizione del territorio varesino e sulle prospettive di un suo possibile futuro considerando principalmente una articolazione per ambiti definiti strategici.

Anche gli aspetti riorganizzativi urbani sono limitatamente indirizzati all’analisi delle aree da assoggettare a prospettive di trasformazione/valorizzazione, affidando loro il principale compito di riqualificazione della città.

Gli ‘ambiti strategici’ individuati dal PGT in vigore sono i seguenti:

  1. ambito strategico di riqualificazione ambientale con riferimento in particolare alla valle del fiume Olona
  2. ambito strategico della Centralità con riferimento alla direttrice urbana Bizzozero-Masnago
  3. ambito ambientale Sacro Monte-Lago di Varese
  4. ambito dei Centri Civici caratterizzato dalle antiche Castellanze e dagli ex-Comuni aggregati nel 1927
  5. ambito della mobilità

Mancano irrinunciabili considerazioni e proposte per il necessario rapporto con i Comuni adiacenti. Manca una visione complessiva sulla condizione e la collaborazione intercomunale necessaria estesa alla città reale. Mancano riferimenti riorganizzativi generalizzati interni al tessuto urbano esistente.

Oggi è necessario, ormai, fare importanti, sostanziali progressi. Dobbiamo affrontare i lasciti disordinati di decenni di edificazione casuale. Non è sufficiente fare riferimenti storici alle Castellanze del passato, ancora presenti e da salvaguardare nonostante alcuni scempi compiuti, e dei Comuni aggregati con decreto.

Occorre ridefinire, oggi, un sistema articolato di relazioni urbane. Queste relazioni richiedono la individuazione di luoghi di incontro significativi, facilmente raggiungibili con percorsi pedonali protetti. Caratterizzati da significative presenze edificate pubbliche civili e religiose, da verde pubblico, da servizi a disposizione soprattutto di anziani e diversamente abili per i piccoli acquisti quotidiani.

È necessario riarticolare la città e la sua pedonalità (e ciclabilità) come priorità. È ritenuto ormai importante, su questi temi, il contributo anche di esperti sociologi. Occorre rivedere il Piano della mobilità. Contenere l’imperio dell’automobile e la velocità urbana veicolare, oggi inaccettabile migliorando finalmente il servizio di trasporto pubblico. Dando un nuovo ruolo a un servizio ferroviario ottocentesco. Valorizzando la nostra bellezza, affrontando decisamente e rispettosamente l’accessibilità ai nostri luoghi del cuore. In particolare al nostro Sacro Monte.

Ma la nostra bellezza, che ha attratto dal ‘600 in poi personaggi del potere milanese, e dall’800 regnanti europei, può essere difesa e valorizzata solo con una intelligente e sensibile collaborazione intercomunale nella Città reale varesina che comprende oltre 150mila abitanti.

Dobbiamo con soddisfazione prendere atto che alcuni Comuni condividono ormai questa necessità.

Varese non si è ancora espressa. Ma abbiamo fiducia soprattutto nell’iniziativa del Capoluogo.

Perché il nuovo PGT non potrà essere utilmente compiuto senza una nuova visione.

Con una valorizzazione, non certo priva di rilevanza economica, delle nostre valli, dei nostri laghi, della nostra montagna che non possono essere ancora considerate nella situazione amministrativa frazionata di oggi. E con una rinnovata relazione con i cugini del Canton Ticino che (fra breve?) arriveranno a Varese anche con il treno.

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