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Attualità

A PICCOLI PASSI CONTRO IL DEGRADO

CESARE CHIERICATI - 29/07/2016

Arcisate Stabio l’anello mancante

Arcisate Stabio l’anello mancante

Archiviamo i primi sette mesi del 2016 con la storica novità varesina, il cambio della guardia a Palazzo Estense e quattro sommesse richieste alla nuova amministrazione in carica sotto la giovane e tenace guida di Davide Galimberti.

Le prime due sono modestissime e dovrebbero far parte della normalità amministrativa di una città degna di questo nome. Sembra incredibile ma da qualche decennio a Varese la segnaletica orizzontale è, a dir poco, trascurata. Strisce pedonali sbiadite se non del tutto cancellate si incontrano un po’ ovunque: in centro, nelle castellanze, in periferia, di fronte ad edifici pubblici molto frequentati come scuole e sedi sanitarie. Eppure sono un corredo essenziale della sicurezza stradale e delle relative regole di comportamento. Da qualche decennio accade invece che vengano riverniciate non in base alla loro effettiva scoloritura ma secondo occhiuti piani predisposti da un fantomatico Uccs (Ufficio complicazione cose semplici) che di sicuro deve avere un’opaca sede in qualche edifico comunale.

Ancor più modesta è la seconda richiesta che attiene però al décor cittadino cui tutti i candidati nella recente campagna elettorale hanno fatto riferimento. Anziché orlati di fiori, i cigli di numerose strade cittadine – non ovviamente quelle del centro – sono infestati da erbacce che in alcuni casi invadono parte della sede stradale: a Sant’Ambrogio, a Casbeno, a San Fermo, a Bizzozero, un po’ ovunque. Insomma una sorta di trascuratezza paritaria e interclassista come si usava dire un tempo. Estirparle magari mediante l’impiego di qualche diserbante ecocompatibile – ne esisterà pure qualcuno – non dovrebbe essere un’impresa titanica. Durante una delle ultime giunte a guida democristiana – anni Ottanta del secolo scorso – le erbacce campeggiavano anche ai bordi di alcuni incroci importanti del centro, in difetto di mezzi tecnici adeguati consigliammo l’impiego di una task force di conigli comunali da custodire nei Giardini Estensi. E a questo proposito coltiviamo tenacemente una terza richiesta che contestualmente all’entrata in funzione del costruendo multipiano di via Sempione, un’altra infinita telenovela, siano per sempre sfrattate le auto dal parcheggio Avt di via Verdi e il relativo spazio restituito ai bambini. Un vulnus allo storico parco che dura da un trentennio e che il super titolato assessore alla Cultura e al Turismo Cecchi vorrà di sicuro contribuire a sanare.

Infine una richiesta di prospettiva a relativo breve termine riguarda le nostre avventurate stazioni che andrebbero quanto meno collegate fra di loro in vista dell’apertura ( fine 2017, inizio 2018) della bretella tra Arcisate e Stabio che trarrà finalmente Varese fuori dal suo storico isolamento ferroviario per inserirla nella rete centro europea. Il tempo a disposizione è davvero poco e una soluzione funzionale e decorosa, anche se provvisoria,andrà al più presto individuata con Trenitalia e Trenord. Non vorremmo che Varese in questa tormentata partita continuasse a svolgere il ruolo del convitato di pietra in cui l’aveva relegata la precedente amministrazione. Affinché si passi dalle parole ai fatti consigliamo alla giunta in corpore una visita al più presto ai cantieri della Valceresio.

 

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