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Lettere

HILLARY, DOVE HA VINTO E PERSO

- 14/11/2016

8 novembre. Los Angeles: Hillary Clinton prende il settantuno e cinque per cento dei voti contro il ventitre e quattro di Donald Trump.

Chicago: settantaquattro e quattro contro il ventuno e quattro.

Baltimora: addirittura ottantacinque e quattro contro il dieci punto nove.

Miami: sessantadue e tre contro trentaquattro e uno.

Questi i risultati elettorali relativamente alle città (e non solo in quelle riportate). Guardandoli, molti si chiedono come sia riuscito all’ex first lady di perdere. Ora, a parte il fatto che tre delle metropoli elencate si collocano in Stati che hanno votato per Hillary e i cui delegati sono pertanto a lei riferibili. A parte il fatto che le campagne hanno in genere votato dall’altra parte. Quello che i non americani non riescono a comprendere è che per vincere in uno Stato (conta il voto dello Stato intero non di una città come dimostra nel caso il dato di Miami) non importa l’ampiezza della percentuale di voti ottenuti.

Si conquistano i grandi elettori dell’Ilinois come del Texas come di qualunque altro Stato (Nebraska e Maine esclusi) sia riportando il cinquanta per cento piu’ uno dei suffragi popolari che arrivando per dire al cento per cento.

Al limite, se uno dei candidati vince in tutti gli Stati (ripeto, Nebraska e Maine esclusi) per un voto popolare in più del rivale conquista tutti i grandi elettori in palio mentre all’ altro resta un pugno di mosche. Si applica il ‘winner take all’ assoluto e così sia. E’, fra l’altro, questa la ragione per la quale si può vincere (l’ha fatto Trump ma era accaduto gia’ quattro volte) prendendo meno voti a livello nazionale.

Un esempio: il candidato X vince in California per mille suffragi in più.

Nel mentre, il candidato Y vince in Alaska per duemila voti in più.

Sommando i risultati, Y prevale in termini di voto popolare.

Potra’ contare pero’ su tre grandi elettori (quelli ai quali ha diritto l’Alaska) mentre X ne avra’ cinquantacinque (quelli che spettano alla California).

Significativo il fatto che nelle quattro volte successive al 1854 – anno di nascita del partito repubblicano – nelle quali il perdente ha preso più voti al livello nazionale rispetto al vincente a perdere è sempre stato il candidato democratico!

Mauro Della Porta Raffo

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