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Opinioni

GALIMBERTI CHE SI ALLARGA

ROBERTO ROTONDO - 16/12/2016

galimbertirenziIl Governo Renzi, ma senza Renzi: che cosa cambia per Varese? In teoria ben poco, ma i rischi politici sono molto alti. Il futuro del sindaco Galimberti dipende per buona parte dalla capacità di attrarre risorse extracomunali: da Regione, Stato, Unione Europea. Senza quei soldi, si può solo tappare qualche buca nelle strade. E nemmeno tutte. Il sindaco di Varese deve giocare una partita nuova, quella dell’allargamento. Vediamo come.

Matteo Renzi aveva dato un forte via libera a Galimberti, e soprattutto, non tutti lo sanno, lo stesso Galimberti in questi mesi è stato spesso a Roma per cementare una serie dei rapporti di stampo Pd con il “Giglio magico” renziano. Con i buoni uffici dell’onorevole Maria Chiara Gadda, deputata di Fagnano Olona, a sua volta entrata in uno spiraglio della stanza dei bottoni fiorentina, e qualche onorevole extravaresino diventato compagno di strada. È grazie anche a questa cordata politica, tutta interna al Pd, che Galimberti sognava di diventare politicamente autonomo anche dentro il partito, potendo contare su un telefono rosso diretto con i renziani di potere e senza dover passare per il segretario provinciale Astuti o per il segretario regionale Alfieri, veri depositari fino a questo momento della religione fiorentina all’interno del Pd, avendola abbracciata fin dal 2012, quando Galimberti e il suo cerchio magico varesino erano invece solidamente attaccati alla “ditta” di Bersani.

La delega del Cipe, tuttavia, è rimasta a Luca Lotti, il nuovo ministro dello Sport che insieme a Padoan e Delrio tiene i cordoni della borsa per le opere che servono ai comuni e agli enti locali. Dunque, in un governo dove c’è tanto Pd, diviso in disciplinate correnti, Galimberti può giocarsela, perché la sua navigazione correntizia è ben strutturata. La finanziaria approvata in un giorno al Senato ha garantito il finanziamento del fondo periferie in cui dovrebbero entrare i 18 milioni chiesti per il progetto stazioni. Vedremo quanto arriverà e come, ma il vero capolavoro appare invece l’accordo con Roberto Maroni per la caserma (nuova biblioteca) e il teatro Varese, quest’ultimo realizzato con fondi pubblici e senza la concessione alle immobiliari di una intera collina su cui costruire condomini.

Questo accordo è essenziale. I soldi arrivano dal Patto per la Lombardia voluto da Matteo Renzi, che ha permesso la spartizione benevola, anche di futuri meriti, tra Galimberti e Maroni, con la riapertura del tavolo di Piazza Repubblica. Galimberti finora ha vinto ogni volta che ha allargato: ha vinto le primarie allargando a mondi estranei in passato alla sinistra, ha vinto le elezioni grazie all’allargamento degli ex Udc (tema controverso), sta scalando il partito grazie all’allargamento dagli ex bersaniani ai neo renziani, sta sbloccando piazza Repubblica con l’allargamento al dialogo con Maroni. È attrezzato per il futuro.

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