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Pensare il Futuro

GIOIA E TRISTEZZA

MARIO AGOSTINELLI - 23/12/2016

bovo-arnsTra il 12 e 14 Dicembre sono mancate due persone diverse, molto distanti geograficamente e per notorietà, ma egualmente dedite al bene comune, alla giustizia sociale, alla cura di relazioni solidali, così devastate in questi tempi.

Chi le ha conosciute – ed io ho avuto questa fortuna – le ricorda insieme con gioia e tristezza.

Una, veneto di provenienza, ma cresciuto da operaio nella Valle Olona si chiamava Ambrogio Bovo, riferimento sindacale al Cotonificio Bustese – tra i più grandi gruppi tessili europei, uscito di fabbrica a metà degli anni ’70 – anche per “colpa” mia – per lottare a tempo pieno dentro e fuori i luoghi di lavoro nella FILTEA CGIL e poi passato dai Pensionati e successivamente all’Auser di Castellanza, con lo stesso rigore ed eguale dedizione di quando era il delegato interno più riconosciuto e con un sorriso sempre luminoso e schietto. Modestissimo e di poche parole, era di una onestà e intelligenza pari: l’uomo della puntualità ai picchetti e della difesa della dignità di lavoratrici e lavoratori, animati di speranza e di fermezza, profondamente democratici, mai violenti.

L’altra era l’anziano novantacinquenne cardinale Arns, figura storica della teologia della liberazione e arcivescovo a San Paolo amatissimo dal popolo. Dell’Ordine dei Frati Minori, quindi anch’egli “operaio”, fu nominato da Paolo VI nel 1970 arcivescovo di San Paolo del Brasile e creato cardinale nel 1973. Arns ha guidato questa diocesi per 28 anni. Un Bergoglio ante litteram. Che lo ha commemorato con queste parole: “Pastore coraggioso che nel suo ministero ecclesiale si è rivelato autentica testimonianza del Vangelo in mezzo al suo popolo” indicando “il cammino della verità nella carità e del servizio alla comunità nella costante attenzione ai più svantaggiati”.

In una visita privata a San Paolo 20 anni fa, con una delegazione CGIL che aveva creato un progetto per la salute nelle favelas, aveva salutato alla fine Cofferati, Fattore e me con queste parole: “Guardate che del socialismo c’è sempre bisogno!” Con il loro luminoso ricordo invio a tutti i miei auguri di Natale che, pur nella mestizia della perdita, si fanno pieni di speranza col loro esempio raccolto e duraturo e a loro modo rivoluzionario in questi anni così carenti di futuro…

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