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Noterelle

PAURA E PRUDENZA

EMILIO CORBETTA - 10/02/2017

pauraGli eventi che siamo costretti a vivere non sempre sono sereni, anzi spesso li troviamo inquietanti e talvolta spaventosi; allora la paura ci attanaglia.

La paura è un sentimento naturale, profondamente presente nel nostro intimo, che ha l’importante compito di stimolare le nostre difese nei confronti di minacce e pericoli incombenti. Tutte le creature animali ne sono dotate, ovviamente in modo diverso, ma tale da poter mettere in atto strategie  di difesa (sempre guidati dallo stimolo della paura). Nell’uomo questo istinto è correlato ad altri sentimenti come la prudenza, la timidezza, l’aggressività più o meno reattiva, il coraggio. (In questo ultimo caso) Solitamente la paura è dominata dal coraggioso, mentre non è vissuta dal temerario. La prudenza, intimamente correlata con la paura, è più preveggente e fa assumere atteggiamenti (sempre di difesa,) e strategie di particolare intelligenza per cercare di superare o prevenire i pericoli indicati dalla paura.

La prudenza è una virtù che stimola l’intelletto ad obiettivare la realtà che ci circonda, ci spinge a ragionare per creare elementi di vantaggio, di bene scegliendo le vie giuste per realizzarlo

La paura lasciata a sé stessa può invece diventare deleteria; se scatena eccessiva emotività, si cade nello stato di panico che come tutti sappiamo, cancella la prudenza.

L’importante istinto della paura senza dubbio è molto noto a certi personaggi che operano in politica i quali malignamente ne abusano, rompendo il fine equilibrio tra intelligenza ed emotività e cercando così di guidare i semplici cittadini dove vogliono loro, traendo prevalentemente il loro vantaggio, mentre fanno credere di essere i salvatori, le guide sublimi, i “buoni pastori”.

Non sto dicendo nulla di nuovo, ma nascono molte perplessità  quando si constata il successo di questi figuri che si appoggiano alla “scienza della comunicazione”, di cui sono molto esperti sia per averla studiata, sia invece solo guidati dalla furbizia naturale del loro istinto, per cui riescono a manipolare l’emotività nostra facendoci allontanare da comportamenti intelligenti o prudenti.

Non so se è una leggenda metropolitana o se è verità, ma si diceva che un noto politico del passato, che fu a lungo primo ministro, fosse stato a lezione di un altrettanto noto attore per acquisire l’arte di comunicare, di parlare, di fare discorsi, addirittura di dizione.

Abbiamo appena accennato che, quando la paura diventa eccessiva, si perde quello che comunemente definiamo in modo colorito “il sangue freddo” e si possono commettere sciocchezze.

Il “sangue freddo” – non tutti ce l’hanno – è un atteggiamento superiore, perspicace che ci difende, o ci dovrebbe difendere saggiamente, assieme alla prudenza, da chi cerca di manipolarci a nostra insaputa, non solo nella politica, ma anche nelle vita quotidiana. Ne è esempio lampante la pubblicità, che ci fa consumare anche ciò che magari noi non vorremmo. Troviamo un altro esempio nell’ambito della diffusione delle informazioni dove necessità giornalistiche spingono alla ricerca della grande notizia capace di suscitare reazioni emotive, del così detto “spot”. Ancora, nei così detti social network abbondano  bugie spaventose atte a suscitare paura, le così dette bufale, che lontane dal buon senso tendono a confondere il giusto pensare. Notizie illogiche e cattive che rasentano la demenza e che nessuno dovrebbe permettersi di divulgare, salvo appunto ad aver problemi intellettivi..

Le tecnologie odierne quindi troppo spesso invece di aiutarci, agiscono contro di noi creando situazioni di tensione, emotività false, originando addirittura la confusione, se non il panico.

Ago equilibratore dovrebbe essere l’ironia che purtroppo è scarsa sia nei fruitori delle notizie che nei divulgatori. Una buona carica di ironia ci aiuterebbe a ridicolizzare i soliti (sono sempre eternamente i cinque o sei che le TV ci mostrano) tromboni che con le loro frasi, spesso sgrammaticate, rovinano i momenti in cui possiamo rilassarci davanti all’abusato elettrodomestico.

Nasce ancora un dubbio: questa benedetta paura ci aiuta a vivere bene o invece rovina le brevi ore della nostra vita? Senz’altro dipende da noi, da come l’affrontiamo: per alcuni più facile, per altri più difficoltoso, ma questo istinto, facendo parte del nostro equilibrio di vita nella società, è cosa sacra e come tale va rispettata, non sfruttata, non abusata, non violentata come criminalmente troppo spesso accade

 

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