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Urbi et Orbi

VERDONE RE DI ROMA

PAOLO CREMONESI - 24/02/2017

???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????“Sembrano tutti come i personaggi del mio film: damme tutto, che ce penso io, che c’ho gli amici giusti”. Carlo Verdone commenta le ultime vicende del Campidoglio. E lo fa attingendo al bagaglio dei suoi personaggi. “All’inizio ho dato fiducia alla Raggi. Ma ora guardando di chi si è circondata…: roba vecchia vecchissima, gente che si fa i cavoli suoi mentre ai cittadini non arriva niente, proprio come il mio Gallo Cedrone”.

L’attore è sconsolato. “È vero – prosegue – sono situazioni tipiche da commedia all’italiana, ma questa volta faccio più fatica a vedere il lato comico. È la mia città, sono preoccupato e arrabbiato. Sono passati mesi dalle elezioni e i romani sono stremati. Ma con tutte le tasse che paghiamo almeno dei servizi minimi ce li volete dare?”.

Bisogna andare a nuove elezioni? Gli domandano. “Se penso che potremmo perdere altri mesi per cercare un nuovo sindaco mi vengono i brividi. Diamo un’ultima chance alla sindaca ma azzeri tutta la squadra e cominci a fare quelle poche cose basilari che servono: coprire le buche, i trasporti, i rifiuti”.

Verdone ama Roma. Roma ama Verdone. Pur non perdendo occasione di metterne alla berlina i difetti con i suoi personaggi, ne riconosce l’unicità. Lo si capisce leggendo un episodio dalla sua autobiografia “La casa sopra i portici”, dedicata alla sua bella prima abitazione in Lungotevere dei Vallati. “Nell’inverno del 2006 ero in sella alla mia moto e stavo attraversando ponte Mazzini. È l’una di notte. Il semaforo diventa rosso e devo frenare. Dietro di me sento il rumore di una moto. Improvvisamente mi arriva una violenta pacca sulla spalla: Ma li mortacci tua! Carletto bello! mi urla sguaiatamente un coattone. Frastornato, fabbrico un sorriso e con voce pacata gli rispondo: Grazie veramente… ma quello non mollava: Com’è che fai quando chiami nonnnaaa! Rifammelo ti prego… Ma che me metto a fa’ in mezzo alla strada… Ma lui tira fuori il cellulare e urla al telefono: A Fra’ ‘ndovina chi ci ho davanti Er mito. Verdone! Mo’ te lo passo che te fa nonnnaaaa! Intanto i clacson delle macchine cominciavano a suonare. Niente. Non molla. A Carle’ è ‘n amico. Me lo devi manda’ a letto contento. Disperato rifaccio il Mimmo di Bianco Rosso e Verdone e grido al cellulare: nonnnaaaa! Finalmente soddisfatto e incurante delle proteste delle auto il tizio esplode in una risata e ingranando la marcia mi urla: Sei er mejo! Grazie pe’ avemme dato er sorriso a n’adolescenza de merda”.

Il libro è una affettuosa e appassionata carrellata di ricordi. Dagli odori e i colori della casa, alle prime imitazioni in classe, agli incontri con Fellini, De Sica, Sordi,Gian Maria Volonté grazie anche a un padre giornalista profondo conoscitore del mondo culturale romano. Vi sono spaccati della città e momenti di autentico divertimento come il racconto della prima uscita in teatro, affetti minimi e ricordi di famiglia, piccoli aneddoti della gioventù e momenti di vita borghese sempre con quel tono leggere e distaccato ma mai superficiale che ha sempre caratterizzato la sua produzione e ancor oggi è possibile trovare qualche volta negli abitanti della capitale.

 Intervistato dal Gr2 in occasione del primo dell’anno gli abbiamo chiesto un augurio per il 2017. “Auguro a tutti più spiritualità”, ha risposto a sorpresa il regista attore: “Perché senza spiritualità non si va da nessuna parte”. E poi dicono che sia solo un attore comico.

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