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Ambiente

EX MACELLO, CHE SITUAZIONE?

ARTURO BORTOLUZZI - 17/03/2017

OLYMPUS DIGITAL CAMERAA proposito della presenza di amianto in città, si era parlato a gennaio del tetto della Centrale del latte di Varese e, con tempestività, il Comune ha voluto porre riparo all’inconveniente occorso. Gli anni passati Amici della Terra Varese, di cui sono il rappresentante legale, aveva cercato con ATS di rinvenire una soluzione, a livello di area, all’alto costo che incontrano i cittadini attualmente per smaltire l’amianto. Il Comune (Sindaco Fontana e Assessore Santinon) non ebbe a far nulla per attuare quanto proposto da noi. Contiamo ora che la nuova Giunta ci possa dare maggior ascolto, facendo attività per migliorare situazioni pericolose in città. Abbiamo pertanto scritto al Sindaco Galimberti, facendogli presente come avessimo rinunciato a contattarlo in passato (dopo le pubblicazioni delle fotografie della Centrale del latte di Varese in Via Uberti ad opera del Vice Sindaco) in considerazione del fatto che avesse preso l’impegno di far svolgere indagini, da parte degli organismi preposti, sulla situazione delle coperture in Eternit e di dare in breve tempo alla stampa notizia sui contenuti di queste indagini.

Accanto alla Centrale del latte ci sono edifici dove vivono numerose famiglie e poco vicino alla stessa c’è una scuola. Galimberti aveva garantito che avrebbe fatto le sue comunicazioni entro il 16 febbraio. Molto prima, è arrivata, invece, la decisione della Giunta di migliorare la condizione fatiscente delle coperture in eternit della Centrale del latte. Abbiamo quindi preso atto con piacere di questa decisione. Nello specifico, il Comune ha dato mandato alla Cooperativa di procedere ai lavori la cui realizzazione si trascinava da diversi anni. La spesa per l’intervento sarà compensata dal debito pregresso che la Cooperativa aveva nei confronti del Comune per i canoni di affitto non versati negli anni 2014 e 2015. In totale nella delibera si specificava come spesa da effettuare per i lavori un valore pari a 138mila euro.

«È una decisione condivisa – aveva detto Franco Macchi, Presidente della Prealpina Latte – I lavori inizieranno al più presto, a seconda della disponibilità delle imprese». Abbiamo chiesto, quindi, al Sindaco come si stiano svolgendo i lavori. Sappiamo sempre dagli organi di informazione che il fabbricato più disagiato (quello la cui fotografia è stata pubblicata su Internet) alla Centrale del latte serviva solo da deposito e che non aveva nulla a che vedere con la produzione del latte. Questo era solo un magazzino dismesso. Il padiglione dove viene e veniva imbottigliato il latte era sterile. L’Asl ogni 15 giorni vi effettuava i controlli, e in più Arpa aveva svolto un’indagine nella quale ha riscontrato che non c’erano pulviscoli di amianto nell’aria.

Ogni attività sociale della Cooperativa Latte si è pertanto svolta senza che vi possa essere alcuna contestazione. Ciò premesso, abbiamo chiesto al Sindaco se continua la conduzione della meritoria attività dell’associazione “Non solo pane”, presso l’ex macello civico sempre del Comune di Varese. In considerazione del fatto che l’ex Macello civico presenta una condizione ambientale allarmante, esplicita in particolare riguardo le sue tettoie in eternit, abbiamo chiesto se vi sia il rispetto delle normative in materia sanitaria dell’attività che l’associazione suddetta svolge. Dal quotidiano La Provincia, del 18 ottobre 2014, eravamo stati informati infatti che l’associazione ‘Non solo pane’ intendeva utilizzare i locali ad essa dedicati nell’ex Macello, quale centro di lavorazione delle merci alimentari deperibili avanzate dalla grande distribuzione, per farne prodotti a lunga conservazione da poter distribuire a chi non ha di che mangiare.

Avevamo quindi scritto al Comune e a ATS perché i cittadini potessero godere della certezza che l’attività meritoria compiuta dalla Associazione “Non solo pane” fosse svolta in sicurezza. A questa lettera non abbiamo avuto alcun riscontro, né da parte di ATS né da parte di Arpa. Ci siamo chiesti, e ce lo chiediamo ora, se l’amianto possa in qualche modo interagire con i prodotti alimentari e se le condizioni attuali dell’ex Macello siano tali da garantire le attività che l’ente in oggetto intende svolgere. Non sarebbe comunque conveniente poter far fare controlli sulle condizioni delle tettoie -ora solo verniciate-? I controlli, secondo noi, sarebbe opportuno farli con modalità molto ravvicinate di fronte alle condizioni climatiche sempre più avverse.

Abbiamo sempre chiesto al Sindaco, a prescindere da tutto ciò, quindi se non sia conveniente, in considerazione della meritoria attività condotta da ‘Non solo pane ‘, fare in modo che questa possa avere una sede diversa e più protetta. Quanto è altamente meritoria l’attività portata in avanti da ‘Non solo pane’, allo stesso modo –meritoria- diventerebbe anche un’azione del Comune che facesse in modo di concedere a Non solo pane una sede nuova, lontana da fonti di inquinamento e dove poter svolgere tutta la propria attività.

Allo stesso modo in cui si è verificata ora la completa indipendenza tra le fibre di Eternit e il latte, vorremmo avere la certezza che ci sia indipendenza tra le fibre di amianto e il cibo trattato dall’Associazione “Non solo pane”. Anche in questo caso, abbiamo chiesto di avere copia di attestazioni di ATS e di Arpa tali da tranquillizzarci. La stessa tranquillità vorremmo riceverla rispetto alle coperture di amianto dell’ex Macello civico. A suo tempo (10 anni fa) per indicazione di ATS queste erano state sottoposte a verniciatura per impedire alle fibre di amianto di volare presso le numerose abitazioni vicine.

Abbiamo chiesto, infine, anche dell’Eternit alla ex Aermacchi di via Sanvito. Come si è risolto il contenzioso con la proprietà? Non crede il Sindaco, ai sensi della giurisprudenza ambientale, che il Comune debba agire a tutela del corpo sociale eliminando con la propria opera un inquinante (amianto) che potrebbe divenire seriamente pernicioso?

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