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Noterelle

L’ETÀ FRAGILE

EMILIO CORBETTA - 17/03/2017

anzianoParliamo dei vecchi, dal volto segnato e scavato da rughe che dicono molto del loro passato, di come han vissuto, delle fatiche affrontate, dei sacrifici sopportati, dei dolori che li hanno stravolti; spesso con pochi capelli in testa, dal cammino difficoltoso, un po’ tutti tendenti all’obeso, che qualcuno chiama anziani o eufemisticamente ”diversamente giovani”, con però in corpo l’orgoglio d’essere vecchi, per cui non si offendono se così vengono chiamati. Hanno passato una vita di fatica, hanno generato figli, hanno trasmesso la vita affrontandone le tante difficoltà, ma sempre pieni d’amore.

Purtroppo questa frazione dell’umanità è composta da soggetti fragili. Le passate esperienze non li difendono dai truffatori, tanto che da tempo le forze dell’ordine richiamano gli anziani ad alzare la guardia, ad essere attenti nei confronti di figuri che telefonano chiedendo soldi per un parente vittima di un incidente o spacciandosi per funzionari di ditte fornitrici di energia, oppure per agenti pubblici e che si introducono nelle abitazioni, imbrogliano e portano via oggetti di valore. Da qualche tempo vengono fatti corsi per insegnare a prevenire, a prevedere, a scoprire e quindi a difendersi dai truffatori.

In questi casi siamo di fronte a malavitosi conclamati, però recentemente si sono rilevate operazioni finanziarie svolte a livello di Enti, come banche o sportelli ufficiali di organizzazioni ex statali o parastatali e quindi ora configurabili come ditte private, che trattano gli ex utenti come clienti e si comportano verso di loro in maniera discutibile. Noi ci sentiamo e crediamo ancora d’essere protetti, specialmente nei confronti delle banche, basandoci su quello che ci hanno insegnato da piccoli quando a scuola ci regalavano il libretto di risparmio. Ci crediamo utenti, mentre invece il bancario che colloquia con noi ci considera “clienti” da trattare come tali. In moltissimi casi quello che è dietro la scrivania e che ci ha invitato a sederci sulle più o meno comode poltroncine, in un ufficio più o meno pretenzioso e non protetto da porte (particolare che trasforma  l’ufficio in una specie di sportello) riceve un premio se ci ha convinti a fare una certa operazione piuttosto di un’altra. Se non c’è un premio pattuito, c’è un ordine o comunque  una incentivazione, per cui “tu sei in quell’ufficio e tuo compito, tuo dovere  è”pelare” i clienti a favore della banca che deve diventare più ricca. Devi collocare quelle obbligazioni, quei buoni fruttiferi, perchè dobbiamo far vedere agli azionisti un bilancio più che positivo “. Vien fuori un paradosso: azionisti contro clienti.

Io credo di essere di fronte ad uno che cerca di fare il mio interesse, almeno sullo stesso livello dell’interesse della banca, mentre lui si preoccupa esclusivamente di quello dell’Istituto. Mi sento sempre più sfruttato dai funzionari delle banche, delle imprese distributrici di servizi (tipo Enel, eccetera), che pensano al loro interesse, alla loro bella figura nei confronti dei superiori e non a proteggermi. E così queste istituzioni mi hanno derubato e io non ho potuto difendermi. Io vecchio, inesperto di discipline bancarie, devo per forza fidarmi dell’apparente onestà di chi mi parla.  A onor del vero ricordo un simpatico funzionario che mi confidò che certi articoli lui si rifiutava di collocarli perché pericolosi per il cliente, rischiando.

E mi pongo l’eterno quesito: quella persona con cui sto trattando è un tipo capace? È un filibustiere? È un tipo un pochino sprovveduto come me? O è un tipo non intelligente, magari un pò stupido, per cui fa danno a me ed alla banca? L’andamento delle banche negli ultimi tempi fa molto dubitare della correttezza e dell’intelligenza di chi le dirige e gestisce.

Altro esempio. Io, lavoratore provetto solo nel mio campo, ho necessità di far fare qualcosa per la mia abitazione. Non ho cognizioni di quello che si deve far fare. Ad esempio devo risolvere un problema d’idraulica e non sono esperto in quel settore. Devo fidarmi di quello che dice e fa il perito in quel campo. Mi farà un buon lavoro o userà materiali scadenti, facendomeli pagare come ottimi? E i bulloni è capace di stringerli bene o dopo verrà  fuori acqua? Mi trovo nelle stesse condizioni del cliente davanti al funzionario della banca, ovviamente con valori diversi. Là dietro una scrivania, con fogli di carta che devo firmare parecchie volte, qui nella mia cucina con uno che sta facendo un intervento misterioso sui tubi di casa mia. Io lo pagherò profumatamente, ma lui mi farà un lavoro duraturo, ben fatto o un rappezzo che non durerà molto? Se è persona intelligente … ma se è un poco lavativo? E io sono l’ingenuo vecchietto indifeso, che non sa nulla d’idraulica (e tanto meno di operazioni bancarie). Se mi imbroglia, se lavora male, potrò parlar male di lui con gli amici, ma non posso andare più in là. Se dovrò cambiare idraulico con conseguente nuova spesa, lui avrà perso il cliente. Danno a me e danno a lui. Con la banca il dramma è maggiore se il funzionario è sleale. Io posso trovarmi sul lastrico e con me gli azionisti, mentre i vertici bancari?

Da giovane mi trovavo a vivere in una società difficile, ma avevo più risorse in me. Sognavo miglioramenti del consorzio umano, ma il mio contributo in questo senso sembra essersi disperso nel nulla. Eppure continuo a sperare in un mondo più bello, popolato da intelligenti e onesti.

 

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