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Sport

CICLISMO DEI TRE MARI

ETTORE PAGANI - 24/03/2017

Quintana vince sul Terminillo

Quintana vince sul Terminillo

Apertura di fatto del ciclismo in Italia. Resta ferma la tradizione che assegna il primato alla Milano-Sanremo ma la cronologia esatta non può che dare il titolo alla corsa dei due mari.

D’altro canto quest’ultima in quanto a primato di esordio regge un po’ il confronto anche con il resto del ciclismo europeo vivacizzato prima dal solito Belgio come sempre terreno di grandi imprese.

Corsa – la Tirreno – fatta solo per modo di dire per affinare la preparazione all’inizio. Per modo di dire perché all’atto pratico finisce sempre con il presentare un interesse notevole anche per i risultati. E ovvio che anche la 52a edizione presentasse tali caratteristiche e che la buona partecipazione fosse indicatissima per raggiungere gli scopi prefissi.

Il tracciato della corsa non poteva non favorire nell’insieme l’emergere dei velocisti e le forti velocità con quelle medie sui 70 orari. Così anche nelle prime tappe con quel Peter Sagan a confermarsi più che mai degnissimo di vestire una maglia di campione del mondo tra le più degne tra le tante. Una forma la sua confermata anche nelle prime tappe velocissime anche se disturbate da un vento fastidioso.

Peter Sagan, dunque, tra gli interpreti principali a fare da corona al vincitore finale Quintana che sul Terminillo non ha mancato all’attesa sbaragliando il campo esattamente come nel 2015.

Era lui, il colombiano, il più atteso di tutta la corsa e, soprattutto, su quella montagna che gli aveva consegnato l’alloro del trionfo due anni prima.

Come sempre, dunque, grande il colombiano che così stando oggi il suo grado di preparazione, lascia spazio a pronostici favorevoli per la sua programmata partecipazione a Giro d’Italia e Tour.

Nell’ambito di una buona presenza straniera alla corsa non si sono invece distinti i “nostri” – in particolare Nibali e Aru mai in gara – evidentemente ancora lontani da un grado di preparazione dignitoso.

Giusto finché si vuole tenere presente l’attenuante di un ritardo di preparazione ma poiché la cosa poteva riguardare un po’ tutti i partecipanti la condizione dei due è parsa veramente scadente.

Anche perché tutto sommato il percorso poteva essere favorevole alle loro caratteristiche.

Sarà bene per entrambi (e, del resto, anche per tutti gli altri “nostri”) stringere i denti.

E da un mare all’altro a quello che bagna una stupenda perla quale è Sanremo. Nella così detta classicissima regina delle corse in linea a dar spettacolo è stato – guarda caso – ancora Peter Sagan campione di ferro o meglio di fuoco più forte e più meritevole anche del vincitore Kwiatkowski pur bravo ma sicuramente meno protagonista di Sagan. È stato lui Peter ad attizzare i fuochi d’artificio sul finale dando il via alla fuga che doveva essere determinante sul risultato. Uno strappo e Sagan pianta tutti in asso.

Alla sua ruota solo Kwiatkowski e Alaphilippe senza che il gruppone riesca a dar forza al tentativo di raggiungere i tre.

A tirare, però, è sono lo slovacco e gli altri neppure un centimetro finchè il Kwiatkowski con un colpo di reni riesce a batterlo d’un soffio sul traguardo aggiudicandosi, sicuramente con merito, ma non pari a quello di Sagan la vittoria finale.

Come inizio di stagione sia Tirreno-Adriatico che Ligure hanno mostrato acque non certo placide e sonnolente.

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