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Noterelle

AVVICINARSI, NON IL CONTRARIO

EMILIO CORBETTA - 07/04/2017

politicaC’è modo e modo di fare politica: è un concetto comune. In certe regioni, dove vive questa pazza umanità, si è convinti che la politica la si fa con i mitra, i carri armati, i bombardamenti e quant’altro possa annientare. “Mors tua vita mea”, ma è proprio così? Usualmente chi adopera questi metodi si ritiene, da ignorante, invincibile! Sono gli altri che muoiono, lui no! Lui è protetto dal suo Dio? Son personaggi un po’ strani. Nel paesaggio brullo del deserto infinito dove vivono, dove ci sono tempeste di vento che sollevano le dune spostandole con la loro potenza, dove i tramonti tolgono il fiato per la loro bellezza, dove la natura è durissima ma affascinante, si fanno riprendere mentre sparano nel cielo e sorridono all’obiettivo della videocamera. Conquistati dalla costosa violenza che si sprigiona dallo strumento che hanno nelle mani, sprecano denaro sparando nel vuoto, dimentichi della fame scavata nei loro volti e della miseria dei loro cari.

Altri invece sono sicuri che devono morire, per cui si imbottiscono di tritolo e si fanno saltare in mezzo ai fratelli trascinandoli nella morte, trascinandoli fuori dal tempo, nel vuoto eterno, urlando che Dio è grande, che Dio lo vuole. Anche nelle nostre città incombono attentatori armati pronti a commettere stragi, pur sapendo di essere destinati alla fine.

Altri ancora mandano il prossimo alla morte, anzi più sono i morti più grande diventa il loro potere, e passano sopra il crudele lago di sangue e di lacrime provocato, raccogliendo apparente ricchezza, benessere a se stessi ed agli accoliti loro vicini.

Ovviamente politiche di questo genere si basano su poteri assoluti: le tirannie. Non sono ammessi pensieri d’opposizione.

Alcuni potenti invece usano altra politica: sempre con la violenza, provocano spostamenti di masse di esseri umani spingendoli verso altri territori, molto diversi da quelli della loro origine. Questo crea immense sofferenze per tutti, “invasori ed invasi”, ma realizza vantaggi indiretti per il potente e svantaggi per le nazioni considerate nemiche, che molto spesso si difendono non direttamente con le armi, ma creando muri drammatici. Non è metodica recente quella dei muri; infatti dalla storia abbiamo ricevuto la famosa muraglia cinese o il vallo di Adriano, diventati ora richiami turistici.

L’umanità è piena di migrazioni, le leggiamo già nella Bibbia, ma mentre un tempo era la miseria che spostava le masse, ai nostri giorni la disperazione, artificialmente provocata, manda i poveri in mezzo ad altri che sembrano meno poveri, ma sono pur sempre miseri, per far danno, come detto, alle nazioni considerate antagoniste.

Una originale metodica politica si basa su giochi occulti, lontani da spettacolari violenze, ma abilmente infiltrati nelle società potenzialmente nemiche: qualcosa di simile all’uso delle “spie”, enfatizzate da fortunati film dai soggetti fantasiosi e impossibili, i famosi 007, caricatura di metodiche realmente esistenti. Questi accorgimenti furono molto usati nei grandi conflitti o negli anni di grandi tensioni internazionali, ma ancora oggi sono furbamente utilizzati per controllare, con semplicità ma efficacia, la politica interna anche di nazioni proclamate alleate. Grazie anche alle moderne tecnologie, oggi si interferisce nel cuore addirittura di movimenti politici o di partiti degli altri paesi, appoggiando o intralciando o addirittura cercando di guidare le politiche locali, le elezioni, i leader dei diversi partiti, nel tentativo ovviamente di indebolire i paesi avversari.

Invece nella politica interna di nazioni di una certa area vengono usati accorgimenti meno aggressivi: ci sono necessità di rivendicazioni, di proposte sociali, di leggi nuove? Si fan raduni e si fan muovere le folle spingendole a manifestazioni proclamate pacifiche, ma che hanno il grosso difetto di poter sfociare facilmente nella violenza, ottenuta grazie all’azione di professionisti “ad hoc”. Quando c’è folla, quando c’è assembramento di più uomini, il pericolo di sfociare in disordini è facile. Gli attriti tra interessi diversi scaldano gli animi.

Abbiamo accennato prevalentemente a politiche estreme, ma abbiamo anche metodiche definibili democratiche, apparentemente lontane dalla violenza, dove pensieri diversi si confrontano sul gioco di maggioranze e minoranze. È una politica attualmente da noi più usuale, che sembra rispettare il concetto di libertà. È legata solo alle parole, agli argomenti, ai pensieri proclamati e indirizzati in modo tale da ottenere vantaggi per tutti oltre che per se stessi. Ma anche in questo caso si degenera nella corruzione (sempre in agguato), si può arrivare a creare gravi disagi alle società. Ma perché succede questo? Perché il far politica deve stridere e portare alla “lotta”? Perché si ricorre a linguaggi truculenti, offensivi, provocatori? Perché non si accantonano gli antagonismi e non si affrontano i problemi nella loro realtà e si cercano con intelligenza le soluzioni, senza sfruttare a proprio vantaggio i problemi stessi? Il progetto politico, il progetto di governo dovrebbe essere il benessere per tutti e non solo per una parte – partito – dei cittadini. È l’egoismo così innato in noi la ragione per cui si tende inesorabilmente ad avere tutto per sé e nulla agli altri? A voler vedere come è distribuita la ricchezza nella umanità, vien da pensare che sia proprio così.

Il “gioco” politico è molto più complesso e da maggiormente approfondire di come abbiamo parlato, ma questo ragionare deve richiamarci alla politica e non farci allontanare da essa, cosa molto pericolosa perché veramente importanti e grandi sono le minacce che incombono.

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