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Sport

RIPARTENZA FERRARI

ETTORE PAGANI - 07/04/2017

ferrariNon è facile togliersi dai piedi (meglio: dalle ruote) il fiato (meglio: il calore) di queste benedette Mercedes.

Non è stato facile neppure a Melbourne dove, però, finalmente a respirare il gas della Ferrari è stato Hamilton. Grossa soddisfazione per Vettel, sul podio più alto, e soddisfazione per tutti noi italiani magari con un pizzico di ironia nei confronti del solito amaro sorriso di Niki Lauda che, qualche tempo addietro, dopo una magra esibizione ferrariana, aveva dichiarato che gli italiani sanno fare solo gli spaghetti. Buonissimi gli spaghetti e anche facilissimi da digerire certo non meno della sacher e delle palle di Mozart.

Un Lauda acido e evidentemente dimentico di quella sua gloria da pilota conquistata, guarda caso, proprio con quella italianissima Ferrari che, appunto, lo ha lanciato verso stupendi traguardi.

Lauda all’opposto di quel suo direttore tecnico sempre elegante e signore (così anche a Melbourne) nei commenti, e chiaramente amico dell’Italia dove trascorre ogni vacanza ed estimatore delle macchine italiane.

Conta però, il fatto di una Ferrari presentatasi al via del 2017 in forma ben più smagliante di quella degli ultimi anni precedenti.

Ultimi anni che, in uno sport in cui il valore assoluto e le possibilità di affermarsi sono quasi totalmente più riposte nelle macchine che nei piloti, i piazzamenti della rossa di Maranello erano proprio – al contrario – merito di chi era al volante (Alonso) e di quanti erano ai box cercando di rubacchiare qualche secondo in bravura.

Il tutto mentre a ogni termine di gara il commento dei tecnici ferraristi era puntualmente e regolarmente ridotto ad un “occorre migliorare” sempre rimandato nella realizzazione.

Comunque un cambiamento è arrivato. Stiamo a vedere cosa succederà a Shangai. A vedere e, soprattutto, a sentire – speriamo – l’Inno di Mameli.

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