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Lettere

PRIMARIE, LEGHISMO, DIVERTIMENTO

- 26/04/2017

Caro Direttore,

leggo con divertito stupore l’invito del segretario della Lega Nord della città di Varese a votare «Orlando per indebolire Galimberti». Devo premettere che non sono iscritto al Partito democratico e che ho già deciso che non mi recherò a votare alle cosiddette primarie di quel partito, come invece mi è capitato di fare in passato. Non sono iscritto al Partito democratico né mi fregio di essere «renziano» o «orlandiano» o qualsiasi altro «-ano» del momento. Trovo però singolare (e divertente) che il segretario di un partito come la Lega Nord si affidi al potenziale segretario nazionale del Partito democratico per indebolire il sindaco di Varese. C’è evidentemente del genio in una strategia politica di questo tipo e di questo spessore.

Da un punto meramente logico, se ne deduce immediatamente che:

1) il segretario della Lega Nord di Varese riconosce che il sindaco Davide Galimberti è al momento «forte» (altrimenti non si capisce perché lo si vorrebbe «indebolire»);

2) il segretario della Lega Nord di Varese non ha, al momento, argomenti politici né prevede azioni politiche che possano in qualche modo «indebolire» l’attuale sindaco del capoluogo lombardo più consistenti dell’affidarsi all’esito delle elezioni primarie per la scelta del segretario nazionale del Partito democratico.

Manifestando, oltre che molta simpatia, molta comprensione umana per la superba strategia prefigurata dal segretario della Lega Nord di Varese, mi permetto di suggerire, qualora non avesse già tentato queste strade né dovesse produrre l’effetto sperato la mobilitazione delle masse leghiste per l’elezione del segretario nazionale del Partito democratico, una di queste alternative:

1) il ricorso a riti vudù: mi dicono essere molto efficaci, tuttavia sono di origine afroamericana e quindi si configurano automaticamente come prodotto della immigrazione clandestina e pertanto potrebbero creare qualche imbarazzo tra l’elettorato leghista;

2) l’invocazione al nostrano e casalingo dio Po: non ho notizie di preghiere andate a buon fine (anche se molte carriere nella Lega Nord sembrerebbero essere state troppo fulminee e fortunate per poter essere giustificate esclusivamente dal talento umano), ma non mi sembra abbia protetto i suoi più ferventi sacerdoti da grossolani scivoloni e tristi tramonti;

3) provare a costruire una solida e sana alternativa all’attuale maggioranza che governa la città: il segretario della Lega Nord di Varese avrebbe tutto il tempo per coltivare quest’ultima opzione, mancando poco più di quattro anni alle prossime elezioni.

Enzo R. Laforgia

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