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Sport

PICCOLO GRANDE DERBY

ETTORE PAGANI - 27/04/2017

intermilanNon è una frase delirante quella sopra espressa. Non riguarda, insomma il campo di gioco e gli interpreti dell’incontro nessun  rapporto, è ovvio, con il passato quando rosso-nero e nerazzurro brillavano con sfarzo come  se i due colori fossero tempestati di pietre preziose messe lì in contrasto per aggiudicarsi il primato in classifica e per abbinare lo sfavillio delle pietre preziose con quello di un’altra preziosità: lo scudetto.
Niente di questo ma piuttosto qualche maglia un po’ rattoppata in un campo come nell’altro e qualche calzino a penzoloni. E questo sia in un  Inter penosamente incapace di mantenere un doppio vantaggio numerico negli ultimi 10’ di gara squagliandosi al sole.
Con conseguente affidamento definitivo  al suo allenatore  della qualifica di traghettatore,  che sembrava già accantonata.
E toppe sui calzoncini anche nel Milan la cui carica finale ha, se non altro, dimostrato volontà e decisione (mai viste nell’Inter) che hanno giustificato la già  annunciata conferma  del suo allenatore almeno capace di tenere in campo un gruppo che con l’elite del calcio (e del suo passato) non ha mai spartito  nell’annata la pur minima  parentela.
Altro  – e non poco importante – elogio invece che il derby milanese continua a meritarsi è quello della sportività in campo e ancor più sugli spalti, che da sempre lo accompagnano di contro al teppismo che trova modo di verificare in tutta la sua becera  potenza durante  e dopo le strade cittadine.
S. Siro ha conquistato e continua a conquistare l’onore di un primato non meno importante dei valori in campo.
A Milano – nei tempi andati – si arrivava al più nei giorni seguenti il derby ad un carnevalesco funerale con feretro nerazzurro  o rossonero accompagnato da risate,  per la verità, da entrambe le parti.
Oggi di contro si pensa a sedili divelti, razzi e quant’altro conclusi solo da puntuali interventi di Polizia.
Mentre S. Siro regge il suo scettro di sportività.
Non è che il risultato non conti: è il modo di valutarlo che deve servire d’esempio.
Che la protezione venga dal nome di un Santo cui l’impianto  è dedicato con il pieno appoggio della Madonnina può essere.
Ma, intanto, vanno elogiati gli uomini.
Derby piccolo ma sempre grande

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