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Urbi et Orbi

ALITALIA TAGLIATE

PAOLO CREMONESI - 11/05/2017

L’ex centro direzionale Alitalia alla Magliana

L’ex centro direzionale Alitalia alla Magliana

La sua sagoma inconfondibile con la sigla bene in vista ‘Alitalia’ spiccava dal 1991 sulle colline della Magliana appena imboccato il raccordo anulare. Il grande centro direzionale della compagnia è stato per anni una sorta di biglietto da visita, anzi di volo, per chi arrivava a Roma.

Era uno dei tanti punti di intreccio tra la compagnia e la capitale. Tanto che la Lounge Alitalia situata nell’area partenze del Terminal 1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci a Fiumicino è stata battezzata “Dolce Vita”.

Ora quella ‘Dolce Vita’, quando la metà degli italiani che volava sceglieva Alitalia, non c’è più e la crisi della compagnia, dopo i recenti casi di Almaviva e del trasloco a Milano di Sky, è destinata a impartire un altro duro colpo alla già vacillante economia locale. A rischio infatti non sono solo i dipendenti Alitalia ma anche i lavoratori e i fornitori che tra Roma, Ostia, Fiumicino e Ladispoli si occupano di catering, pulizia e altri servizi per la compagnia.
Al Da Vinci ogni giorno lavorano per Alitalia almeno 15mila persone, tutte residenti nel quadrante meridionale della capitale: la maggior parte hanno contratti stagionali e a tempo determinato e già nei prossimi giorni dovranno fare i conti con tagli di bilancio e stipendi.
La Cgil stima una perdita immediata di almeno 1200 posti di lavoro, soprattutto nei servizi. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio: ogni aereo coinvolge da sei a otto persone oltre l’equipaggio e soprattutto ora che la compagnia ridurrà tutto ciò che potrà, il rischio di tagli occupazionali è ancora più grande. Ci sono aziende di medie proporzioni come GH services, specializzata nelle pulizie dei vettori, Lsg Skychef, nel catering, senza considerare cooperative e fornitori, che guardano con apprensione al futuro. Da Aprile poi i tecnici di Alitalia Maintenance Systems, che ripara i motori degli aerei, non potranno più contare sul sostegno dei sussidi statali.
Dagli amministratori locali per ora frasi di prammatica: “Siamo vicini ai lavoratori” ha detto la sindaca Raggi. “Si percorrano tutte le strade” auspica il Governatore Zingaretti. Ma intanto la crisi si fa già sentire e questo nonostante il traffico aereo al Da Vinci sia cresciuto nell’ultimo anno di oltre il 3%.

C’è poi un ulteriore curiosa ricaduta di questa vicenda e che riguarda Oltretevere. Sino ad ora infatti il Vaticano si è sempre servito di Alitalia per tutti i viaggi del Papa. Un rapporto privilegiato nato con Paolo VI. Ma il prossimo viaggio apostolico a Fatima, fissato nel giorno delle apparizioni mariane, il 13 maggio, potrebbe essere l’ ultimo volo di Francesco con un aeromobile Alitalia. Per le trasferte autunnali finora previste – il Sudan e la Colombia – si guarda già altrove. Sono sempre più lontani i tempi in cui la compagnia regalò a Papa Wojtyla per festeggiare il centesimo viaggio del suo Pontificato, un cappello con le ali d’oro da aviatore.

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