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Opinioni

L’INVISIBILE DISCONTINUITÀ

CESARE CHIERICATI - 19/05/2017

Degrado di fronte alla stazione dello Stato

Degrado di fronte alla stazione dello Stato

Ha ragione Stefano Malerba, il discusso presidente del Consiglio Comunale di Varese, quando dice ai giornali che “i buchi nelle strade non sono né di destra né di sinistra”, ma che semplicemente vanno riparati. Il guaio è che da decenni restano tali, prima con le tante accidiose maggioranze a trazione leghista e oggi con l’ambiziosa e logorroica giunta galimbertiana. Altro non sono i buchi che la metafora di una città che fa molta fatica a voltare pagina, a “cambiare passo” per dirla con il logorato lessico renziano.

In campagna elettorale, un anno fa, si diceva, in particolare sul versante civico, che in caso di successo si dovesse agire su un doppio e concomitante registro amministrativo pigiando da un lato sull’acceleratore dei grandi progetti già in corso: Piazza Repubblica con i relativi vincoli di scelte già codificate; la sistemazione dell’area delle stazioni in vista dell’imminente apertura dell’ Arcisate – Stabio; le modifiche al precedente Pgt approvato dalla Giunta Fontana, oggi in fase di elaborazione; la cancellazione – avvenuta- dello scellerato parcheggio della Prima Cappella tenacemente cercata da Varese 2.0 e da altre formazioni non partitiche.

L’altro versante su cui intervenire in via prioritaria era quello delle manutenzioni dell’esistente e della revisione della spesa comunale. Dunque massima attenzione per scuole, sicurezza, strade, marciapiedi, tombini, giardini, panchine, decoro urbano nelle diverse declinazioni di arredo, pulizia, bellezza, ma anche puntuale rivisitazione dei conti pubblici per realizzare economie di bilancio ed efficienza della macchina amministrativa. Si affermava giustamente che non sarebbe bastato un cambio del colore delle casacche ma che era necessario un cambio culturale, un approccio nuovo alla città, una discontinuità decisa e da subito visibile.

Al primo giro di boa della giunta Galimberti bisogna riconoscere che su Stazioni e Piazza Repubblica sono stati fatti passi in avanti importanti, ma a tutt’oggi, stando alle voci che filtrano, le variabili superano le costanti sia sulla sponda dei progetti sia su quella, decisiva per la comunità, dei costi.

Fatti salvi alcuni rilevanti interventi in corso d’opera per l’edilizia scolastica e per la sicurezza stradale, sul versante del controllo della spesa e delle manutenzioni ordinarie si è ancora ai piedi della scala. Non si sono visti a tutt’oggi né una commissione o un commissario per la revisione della spesa, né un progetto razionale e realistico in uomini e mezzi per dare alla città, in tempi ragionevolmente stretti, una diversa qualità urbana. La squadra anti degrado composta da due persone e con dotazioni da spiaggia (paletta e secchiello) e pochissimi soldi in tasca è come un’aspirina per curare la polmonite. Senza entrare nei dettagli del degrado che sarebbero davvero troppi, invitiamo amministratori e cittadinanza a percorrere via Monte Rosa, sede di molte scuole, dell’Aler, dei laboratori dell’Asl frequentati giornalmente da centinaia di persone. Lì si vede a quali livelli è precipitata la qualità delle strade cittadine subito al di fuori del centro storico.

E’ in questo contesto generale che, al di là dei personalismi individuali, va collocato il comprensibile diniego del consigliere Mauro Gregori, “coordinatore” della citata squadra anti degrado. Nel manifesto costitutivo del suo nuovo gruppo “Varese città ideale”, collaterale e non più organico alla lista del sindaco Galimberti, scrive: ”Il degrado e le discariche abusive presenti in misura abnorme dovranno rapidamente scomparire tramite l’utilizzo quotidiano di operai comunali specializzati ed operanti all’interno della squadra anti degrado (da valorizzare e rendere efficiente tramite aumento di uomini e mezzi) ma senza dimenticare l’apporto dei tanti cittadini, giovani, studenti che potranno adottare luoghi, aiuole, piccoli parchi, manutenendoli”.

Sarà soltanto il tempo a dire se la mossa di Gregori contribuirà a rendere meno autoreferenziale e più efficace l’azione del governo cittadino o se invece si risolverà nel semplice riposizionamento di forze alla ricerca di nuove e più promettenti visibilità.

 

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