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Sport

L’ULTIMO TRAGUARDO

ETTORE PAGANI - 19/05/2017

pinuccioLo aspettava l’altro. L’Attilio Palvis suo grande amico e rivale in sella. Amico e rivale in sella di lui, Pinuccio Molteni.

Quando toccò ad Attilio di lasciare i traguardi terreni per passare agli altri più grandi e luminosi dell’Aldilà lo salutammo proprio chiudendo con una visione di questa continuità della sua passione ippica.

Ora saranno ancora insieme a cercare di battersi l’uno contro l’altro e ci sarà posto anche per un altro dei gentleman rider quel Pier Vittorio Zaini sulle diritture tra le stelle. Un trio di varesini con il supporto di chi scrive felicissimo colpevole di avere inoculato a tutti la passione per l’ippica che io definivo, andando ancor più in là della passione, come una “meravigliosa malattia”. Definizione subito adottata e sottoscritta, ad onor del vero, anche da Pinuccio.

Ad “iniettargli” il malanno era stato, nella pratica, lo zio Giulio che in scuderia aveva tre cavalli (Demone, Festosa e Piquerasi) portacolori della giubba paglierino con croce di S. Andrea marrone, nome della scuderia G.M. (Giulio Molteni) che fu poi chiamato a rappresentare la successiva G.M. (Giuseppe Molteni) passata al nipote.

Definire il successo di Molteni un po’ su tutte le piste è, sicuramente, riduttivo rispetto alla sua conquista del massimo numero di vittorie tra i gentlemen riders d’Italia.

Cavalcò un po’ di tutto cominciando, pur di comparire in pista, con emeriti brocchi impossibili a conseguire ogni piazzamento. Se mal non ricordo la prima uscita fu con “Dindia” una grigia sistematicamente in ultima posizione dalla partenza all’arrivo decisamente opponendosi al richiamo del Peppo.

Poi un passetto avanti con Nespola e sempre migliorandosi anche per la fama ormai collaudata che rese Pinuccio appetibile anche per tutte le altre scuderie.

Ebbe buone soddisfazioni anche nelle corse per fantini soprattutto con quel Walid scelto proprio da lui nell’acquisto per correre certamente compensato anche in moneta ma soprattutto in soddisfazioni.

Bettole, San Siro, Capannelle, Torino e chi più ne ha più ne metta sino a festeggiare in una serata, alle Bettole, il superamento di oltre mille vittorie con una galoppata magica a fianco di Lanfranco Dettori venuto per l’occasione dalla Inghilterra. Fu un meritato trionfo.

Fu anche sportivo in altro campo giocando come titolare nella formazione dei giovani del Varese calcio anche se l’ippica fu decisamente l’amore della sua vita.

Amore che, comunque, non finirà e che continuerà a cercare nell’Aldilà sempre battendosi prima di tutto con i suoi amici.

 

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