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Cultura

BRINDISI TEDESCO

RENATA BALLERIO - 26/05/2017

???????????????????????????????Nel 1965 Giorgio Gaber cantava (e non è certo la sua canzone piu’ bella) Un giorno per chi lotta con coraggio / è il nostro giorno / è il primo maggio. Forse possiamo salvare – al termine di questo mese – la rima maggio-coraggio. Dobbiamo davvero essere coraggiosi per capire quanto sta succedendo. Stiamo uscendo (anzi siamo usciti) dalla crisi, come sostiene Draghi?

Pensiamo all’Europa solo nei grandi anniversari (trattati di Roma, ad esempio)? E la sentiamo stranamente unita soltanto nella pirotecnica serata delle canzoni europee? O, magari, ci ricordiamo della sua identità storico-culturale guardando il portale dell’Unione europea sul vino, chiamato E-bacchus? Forse è meglio intonare Barbera e champagne. Ma anche in questo caso dobbiamo avere coraggio per confrontare mondi diversi, senza neppure avere la possibilità di brindare. Più di allora – come ci segnala l’Istat in questi giorni – c’ è una spaccatura sociale forte tra chi è sempre più ricco, il bevitore di champagne e chi è povero (con tutto il rispetto per l’ottimo vino barbera), in quanto l’ascensore sociale ha funzionato solo verso il basso. Possiamo confrontare l’Italia del barbera, del prosecco e dei mille vini (pardon, dei mille campanili) con la Francia che, pur cambiando, è sempre frizzante e regala non solo bollicine di champagne ma idee nuove (o forse apparentemente nuove) grazie al giovane Macron, che frantuma i vecchi (chiamamioli così) partiti e molti stereotipi culturali e sociali? Sarà Macron a realizzare le riforme che la teutonica Angela da anni tenta di far passare? Nel nuovo (ma diciamo meglio vecchio) asse franco – tedesco , Macron dovrà, comunque, ricordarsi le parole dell’Inno tedesco:

Donne tedesche, fedeltà tedesca,
vino tedesco e canto tedesco,
devono mantenere nel mondo
il loro vecchio, bel suono.
Che ci ispirino a gesta nobili
per tutta la durata della nostra vita
Donne tedesche, fedeltà tedesca,
vino tedesco e canto tedesco,
unità, giustizia e libertà
per la patria tedesca!

A dire il vero tutti dovremmo ricordarci non solo del vino tedesco ma delle parole e dei valori di unità, giustizia e libertà per l’Europa e non solo per la Germania.

Ora come allora le parole devono essere motori di coerenti azioni, magari azioni politiche. E speriamo che non si realizzino le parole che scrisse De Amicis in un trattatello del 1890 sul vino.

Ci son alcuni in cui il vino (e noi potremmo sostituire la parola vino con quella di politica) eccita particolarmente le facoltà intellettuali. È un effetto comune; ma in costoro giunge ad un grado maraviglioso. Non è solamente un’esaltazione,è una trasformazione. Persone incolte, di mediocre intelligenza, di parola rozza, privi d’ogni qualità seducente, all’improvviso rivelano cognizioni che non si credeva che avessero, parlano spigliatamente una lingua che d’ordinario balbettano appena, si cacciano in discussioni in cui non hanno mai osato aprir bocca, e confondono avversari superiori a loro con lampi inaspettati d’ingegno. S’entusiasmano poi del loro trionfo, e cosí aggiungono ebbrezza ad ebbrezza.

Noi nel 2017 abbiamo bisogno davvero di coraggio per capire – anche senza quel moltiplicatore di sensazioni e di emozioni, che è il vino- che la lotta di fare è quella di una autentica formazione alla giustizia e alla libertà. E non solo a maggio.

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