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L'intervista

LA MIA SQUADRA, IL SUO GIOCO

MASSIMO LODI - 02/06/2017

???????????????????????????????9 del mattino, Palazzo Estense. Fuori già solleone, dentro gradevole frescura. Davide Galimberti in camicia e cravatta, senza la giacca gessata. È in pista dall’alba. Caffè per due, dentro bicchierini di plastica posati su una scrivania a collina, per via dell’ammasso di documenti. Sguardo sul parco e occhio all’anniversario. 5 giugno di un anno fa, primo turno delle amministrative. Quindici giorni dopo, vittoria al ballottaggio su Orrigoni. Varese ebbe il successore dei borgomastri leghisti.

-Che dice, caro sindaco, dell’avventura fin qui vissuta?

Difficile, faticosa, gratificante. Credo in quello che faccio, e lo faccio al meglio possibile. Totale dedizione alla causa, come da impegni presi nella campagna elettorale”.

-Rispettati, finora?

Sì. Abbiamo compiuto un lavoro che tutti vedono e un altro che non a tutti è noto. Fondamentale”.

-Lo racconti…

All’inizio ci siamo posti due obiettivi: mettere in sicurezza il bilancio, riorganizzare la macchina municipale. Era un’azione propedeutica a quelle che sarebbero venute dopo. Sono stati necessari impegno, pazienza, cognizioni. Obiettivi raggiunti. Vi assicuro che non era semplice sistemare le eredità amministrative ricevute, non ciascuna di segno positivo. E rimettere olio in ingranaggi con depositi di ruggine”.

-Ostacoli sul percorso?

Al contrario: collaborazione. Il senso civico prevale fuori e dentro il Palazzo Estense, ne ero certo e ne ho avuto conferma”.

-Il passo successivo?

Stabilire le priorità del programma quinquennale. Cioè dar corso pratico agl’intenti dichiarati ai cittadini”.

-Qualcuno che fa premio sul resto?

L’innovazione tecnologica e il rilancio turistico-culturale. Ci stiamo adoperando su entrambi i fronti”.

-Quando se ne vedranno gli esiti?

Alcuni si vedono: le iniziative di questi giorni. Ulteriori verranno, supportate da un adeguato processo di comunicazione. Dobbiamo essere virtuosi e far conoscere la nostra virtuosità: Varese è bella, e bisogna che lo sappiano anche i non varesini”.

-L’apertura della funicolare nei weekend e in occasione d’eventi particolari conforta l’idea di poterla utilizzare sempre?

Le visite in funicolare al Sacro Monte sono raddoppiate. Insisteremo a promuoverle, specialmente nella stagione estiva. Il mezzo pubblico è ideale per godere della nostra montagna, se ne sta convincendo sempre più gente”.

-Un sogno riaprire anche la linea del Campo dei fiori?

Per ora sì, domani chissà. Conosceremo il destino dell’ex Grand Hotel e valuteremo le eventuali possibilità finanziarie d’intervento sull’accessibilità. Possibilità non solo del Comune, ovviamente”.

-In merito ai trasporti: la trasformazione epocale verrà dalla zona delle stazioni…

E difatti l’attenzione iniziale del nostro mandato è stata mirata a prenotare allo Stato i soldi per rimettere in sesto l’area. Senza la sollecitudine a presentare il progetto per concorrere al bando licenziato dal governo Renzi, non avremmo ottenuto i 18 milioni di euro utili a realizzare l’opera cui darà corso un progetto definitivo ancora da individuare. Ma il preliminare è pronto”.

-Anche per il futuro di piazza Repubblica l’indicazione è d’essere fiduciosi?

Assolutamente. L’accordo con la Regione ci garantisce il rifacimento della piazza e l’attualizzazione della caserma restaurata. Anche i soldi per costruire il teatro arriveranno, grazie al Patto per la Lombardia siglato da Renzi e Maroni. Lo innalzeremo lì, al posto dell’attuale Apollonio, e non ci sarà bisogno di coinvolgimento di privati cui chiedere risorse”.

-La terza grande opera, il parcheggio di via Sempione, va finalmente verso lo sbocco concreto?

Certo. E sarà funzionale a un’ottima fruizione del centro storico, che potrà essere sempre più vivibile. Sia nelle attuali aree pedonali sia in altre che potrebbero nascere”.

-Ci scordiamo la possibilità di percorsi ciclabili nel cuore di Varese?

Non scordiamocela. Una partirà da lì e proseguirà fino al lago. Per il resto, il dibattito è aperto. Purché si trovino soluzioni davvero praticabili”.

-In tema di lago: quando raggiungeremo l’isolino Virginia partendo dalla Schiranna?

Nel giro di qualche settimana. Siamo pronti a realizzare il collegamento, si devono soltanto ultimare dei lavori al molo proprio di Schiranna”.

-Torniamo nel centro. Le lamentele riguardano il piano della sosta e il degrado. Sono sbagliate?

Se s’individuano delle sofferenze, è giusto darne conto. Ma io penso che il piano della sosta sia migliorativo rispetto al passato, bisogna giudicarlo nel suo insieme e non solo dal fatto che 150 posti auto costano una manciata di centesimi in più all’ora. Informandosi bene, si può per esempio scoprire che lasciando la vettura a Masnago e prendendo il bus per andare in piazza Monte Grappa non si spende nulla. Eccetera. Circa il degrado, mi riferisco al caso delle aree ex industriali, è evidentemente necessario del tempo per eliminarlo. Quanto al centro, oggi è una sfida quotidiana, che ci vede impegnatissimi, con chi sporca e imbratta. Domani, in una città più attraente, il decoro lieviterà di conseguenza. Almeno me lo auguro. Di sicuro favoriremo il rafforzarsi della coscienza civica. Ai varesini chiediamo pazienza: non si può avere tutto e subito, ma molto sul lungo periodo”.

-Un passo nella politica. La sua maggioranza vive un periodo travagliato. Tre consiglieri del Pd non sempre allineati col sindaco e la Lista Galimberti che perde pezzi. Preoccupato?

Nella rappresentanza del Pd in Consiglio comunale il clima è diverso. Restano i confronti, non i pregiudizi. E questa dialettica non solo è accettabile, ma opportuna. Aiuta a sbagliare di meno e a ottenere di più. Lo stesso discorso vale per il fronte civico. Non m’inquieta il fatto che Gregori abbia composto un suo gruppo, dove magari altri confluiranno. Mi rassicura il suo spirito positivo verso la città e verso chi intende restituirle l’antica dignità e un nuovo orizzonte”.

-Le è stato mosso il rilievo di ascoltare poco i partner dell’alleanza…

Sono un sostenitore del dialogo, come sanno quelli che mi conoscono. Anche della sintesi del dialogo, come è ovvio a chiunque. Dunque si discute, e poi si decide. E qualcuno deve decidere. Altrimenti si cade nell’inconcludenza. Quest’amministrazione si è data un programma e lo vuole onorare. Per riuscirvi, bisogna rispettare i tempi delle risoluzioni. Dei provvedimenti. Delle delibere. E agire in quest’ottica”.

-Ritiene praticabile un eventuale allargamento della maggioranza? L’ex suo rivale Orrigoni s’è detto disponibile a votare ciò che gli dovesse sembrare proficuo per Varese…

La maggioranza è questa e resterà tale. Ben vengano aggiuntivi sostegni su singoli temi. Noi ci adoperiamo per il bene di tutti, e apprezziamo se altri condividono la nostra tensione positiva”.

-È contento della sua giunta?

Contentissimo. Ci anima lo spirito giusto e siamo, come si usa dire, un gruppo affiatato. È la precondizione per lavorare bene. Direi che si è creato il mix ideale tra l’apporto che è in grado di dare un partito come il Pd e quello che sa fornire il movimentismo civico”.

-Insomma: non un capitano che s’impone alla squadra, ma una squadra che ha fiducia, contraccambiata, nel suo capitano. Quasi che fossero tutti capitani?

Proprio così. Una squadra vera, con ruoli chiari, un gioco condiviso, una bandiera che la unisce”.

-Vincerà il campionato?

L’obiettivo è quello”.

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