Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Zic & Zac

DIETRO MARCO E GLORIA

MARCO ZACCHERA - 30/06/2017

marcogloriaMarco e Gloria, i due fidanzati italiani morti a Londra nel rogo assurdo di un palazzo senza le minime condizioni di sicurezza sono il simbolo del sacrificio di molti giovani italiani costretti all’emigrazione perché – nonostante la laurea e la buona volontà – per loro le porte in Italia restavano chiuse, senza concrete speranze di lavoro e di futuro.

Viene rabbia a pensare che – mentre il nostro paese si compiace di salvare migliaia di naufraghi in mare ogni settimana aprendosi allo “jus soli” – contemporaneamente non è capace di organizzare un futuro non solo per tante migliaia di poveracci in arrivo, ma a centinaia di migliaia di italiani qualificati e per i quali ogni anno, dopo che il Paese ha speso miliardi per formarli e farli studiare, non c’è un minimo di sicurezza.

Calano le nascite perché non ci sono nuove famiglie, ma anche perché non c’è sicurezza di vita per molti che vorrebbero sposarsi e anche i migliori devono fare i conti con la disoccupazione o i contratti di formazione gratuiti, gli apprendistati sottopagati, lo sfruttamento di chi può imporre qualsiasi cosa in un mercato del lavoro a senso unico.

Si facciano bilanci onesti di un quinquennio di jobs act, di mille statistiche, di voucher cancellati per motivi demagogici (perché alla fine sette euro e mezzo all’ora sono pochi ma meglio del nulla, ora – via i voucher – è restato il nulla).

Per quanti laureati mille euro al mese rappresentano ancora un miraggio adattandosi a fare di tutto pur di guadagnarli? Siamo una società di folli dove si manifesta “per il lavoro” e si bloccano i servizi, in cui leggi, sindacati, diritti acquisiti sono intoccabili a vantaggio di chi ha già dei diritti, ma non c’è tutela per quelli – ormai la maggioranza – fuori dal mercato del lavoro e che restandoci sine die sono costretti a emigrare..

Alla fine – e non certo contenti – ai tanti Marco e alle Gloria del nostro paese non resta che andarsene, sperando per il meglio: 400.000 giovani italiani solo nell’area di Londra, in Germania, in USA e Australia anche di più.

Non sono molto diversi dai loro nonni obbligati a salpare per le Americhe. Oggi forse ci arrivano in poche ore in economy class o atterrano a Londra con Easyjet, ma alla fine lasciano il proprio paese allo stesso modo e sono costretti a farlo perché in Italia risposte concrete non ce n’è.

Dobbiamo cominciare a porci delle domande, per esempio se sia drammaticamente meglio spendere miliardi per accogliere i migranti o per assicurare un prestito d’onore ai neolaureati. È meglio – in termini di paese – aiutare centinaia di migliaia di persone che non parlano l’italiano che si integrano con estrema difficoltà, che volenti o nolenti creano una infinità di problemi o aiutare finalmente altrettanti giovani che potrebbero rilanciare la nazione?

I conti sono presto fatti: ogni migrante ci costa almeno 1000 euro al mese di solo mantenimento, poi c’è tutto l’indotto dall’assistenza sanitaria alla sicurezza.

Migliaia di nostri giovani neolaureati o neodiplomati non meriterebbero forse un periodo di avvio al lavoro o di prestito d’onore a 1000 euro al mese? Un arrivo in meno e un italiano aiutato e inserito in più: il conto è pari, visto che solo il 4% dei richiedenti asilo dimostra di averne diritto…

Non si vuole buttare a mare nessuno, in materie così delicate si impone il massimo equilibrio, ma forse è arrivata l’ora di filtrare davvero gli arrivi e destinare una parte di quelle risorse a chi merita.

Quanto “perdiamo” ogni anno per i cervelli che – pur faticosamente formati – se ne vanno all’estero? Senza considerare tutte le problematiche sociali, umane, famigliari, e di mancata innovazione che innescano queste partenze.

È un conto drammatico cui non pensa nessuno. In fondo non si tratta di essere o meno “buonisti”, ma di mantenere un atteggiamento responsabile e serio davanti al fenomeno dell’immigrazione clandestina.

Purtroppo sono i numeri che sottolineare il fallimento dell’Italia in questo campo e fanno comprendere lo scetticismo europeo nei nostri confronti.

Per esempio a fronte di centinaia di migliaia di arrivi, in tre anni (dal 1.1.2014 al 31.12.2016) dall’Italia sono stati espulse solo 9.925 persone contro i 35.745 della Francia e i 19.859 della Germania.

Guardate il caso dei nigeriani: arrivati nel solo 2016 in 18.542, sono state accolte (comprese quelle per arrivi negli anni precedenti) solo 521 domande di asilo e quindi teoricamente 18.521 di loro (solo del 2016)  sono ufficialmente clandestini, più tutti quelli che erano arrivati prima.

Eppure nel 2016 sono stati espulsi solo 120 cittadini nigeriani  ovvero lo 0,7% di chi doveva esserlo. Gli altri vagano in giro spesso senza più documenti né permessi,

E poi ci stupiamo se  aumentano gli arrivi e in Europa non vogliono aiutarci sostenendo che siamo poco seri, oppure che a Torino sia in corso un processo con 44 imputati per la mafia nigeriana che ha preso piede in Piemonte?

La demagogia non serve, ma una seria riflessione su queste cose assolutamente sì.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login