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Sport

TRE CAMPIONI D’ALTRI TEMPI

FELICE MAGNANI - 30/06/2017

Sivori, Charles e Boniperti

Sivori, Charles e Boniperti

Nelle pagine di Tuttosport cercavo sempre loro, quei tre supercampioni che erano capaci di far sognare ragazzini nati con il calcio nel cuore e nella testa, che sognavano ad occhi aperti ogniqualvolta ascoltavano via radio Provenzali, Ameri, Ciotti, le stelle del giornalismo sportivo che riempivano di emozioni i caldi pomeriggi delle domeniche.

Omar Sivori era unico, un incantatore, un giocoliere capace di farti stare con il fiato sospeso, un mancino irrequieto con il vizio del dribbling. Con i calzettoni risvoltati, con quella sua cavalcata elegante, fine, rapida e potente, capace di creare illusioni e di far sognare, era un profeta della pelota, un manipolatore senza pari, un cavallo di razza sempre pronto a scalciare, a mostrare il volto circense di uno sport popolarissimo. Era il simbolo sudamericano di una grandissima Juve, decisa a mostrare la forza persuasiva della fantasia, l’idea di un calcio non privato della sua interiorità.

Poi c’era lui, John Charles, il gallese volante, l’uomo che si alzava sopra il mondo per dimostrare che anche il pallone aveva le ali e che bastava solo sfiorarlo con la testa perché avvenisse il miracolo. John, il gigante buono, il centravanti che incornava il “sette”. Forte, elegante, potente, capace di mettere pace dove c’era la guerra, capace di dare una sberla al suo migliore amico pur di riportarlo alla ragione, capace di rimettere le cose a posto quando il caos premeva e la rissa era alle porte. Campioni così diversi e così bravi, così capaci di far divertire, di illuminare la notte, di far amare uno sport che nasceva dalla polvere di campi un po’ sterrati, dove il sole asciugava i pensieri per farli rinascere più luminosi.

Giampiero Boniperti era il regista, il ragionatore, l’uomo capace di puntualità esacerbate, di lanci, di tiri improvvisi, di goal intelligenti, il giocatore che tesseva le trame, ritagliandosi lo sfizio del goal. Era il giocatore che esaltava l’Avvocato, l’intelligenza unita alla serietà, la capacità amministrativa di esaltare, di dare sempre un senso all’attesa, quella che si smuove solo se la sai comprendere, gestire, rilanciare. Omar, John, Giampiero, tre fuoriclasse che hanno accompagnato la bellezza del calcio, lasciando un’impronta di genuina spavalderia, fatta di voglia di far sorridere, di divertirsi e divertire, tre calciatori che hanno colorato di onestà e di simpatia l’orizzonte calcistico, dimostrando che l’entusiasmo e la fantasia erano l’unica via percorribile per regalare un sogno a chi lo andava cercando.

 

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