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Noterelle

SAPER ATTENDERE

EMILIO CORBETTA - 28/07/2017

attesaSi dice che gli Ebrei siano da secoli in attesa del Messia. Molti ci fanno dell’ironia senza rendersi conto del valore di questa attesa dal significato trascendentale: attesa preghiera, atto di fede, lungo cammino spirituale

Le vite di tutti sono delle attese, immerse nel trascendente e talvolta lontane, ma l’attendere ha dei grandi limiti nel pragmatico, negli eventi della vita quotidiana, nuda e cruda. Che significano questi due banali termini? Che la nostra esistenza ha profondi, spaventosi limiti per cui certe attese sono ingiustificate e possono scivolare nel danno alle persone. Anzi lo sono e vengono a tal proposito create. Sappiamo tutti che la vita non dura tanto, che le probabilità della fine sono maggiori in un anziano, mentre nel giovane la situazione appare diversa, pur essendo sempre presente la possibilità della fine continua. Affermato questo, non essendo i pazienti eterni come gli ebrei nella loro attesa spirituale è ovvio, lapalissiano che in campo sanitario non si possono attendere certe prestazioni per anni prima che vengano realizzate. Analogamente certe strutture sanitarie in convenzione non possono attendere eternamente d’essere pagate per le prestazioni fatte secondo contratti bilateralmente stabiliti.

I pazienti, i dipendenti, in generale gli “umani” non sono eterni… Sto scrivendo le solite ovvie spiritosaggini. Invece la realtà sociale nostra pare che abbia la convinzione che si sia eterni. La giustizia, il rinnovo di certi contratti di lavoro, certi concorsi, i tempi di certi bandi, certe regole burocratiche sembrano avere come fondamento appunto l’eternità, inesistente per noi collocati nel tempo.

Facciamo un esempio: un mio conoscente è in attesa da 10 anni d’essere chiamato per un intervento alle carotidi. Cos’è successo? O un grave errore dei responsabili delle liste d’attesa o il chirurgo è fuggito davanti all’impegno dell’intervento. Ovviamente non essendo il mio amico uno sprovveduto è andato a cercare un centro più efficiente. Il particolare dell’attesa la diceva lunga sulla qualità funzionale della struttura

Mi vien da ridere, ovviamente per disperazione, quando vado a prendere un appuntamento e mi annunciano un’attesa di un anno e talvolta di più. Mi vien da ridere perchè il pensiero corre ai discorsi sopra fatti e, quando io richiamo gli ebrei, l’abile sportellista mi dice: “Guardi che anche i Cristiani stanno attendendo il ritorno trionfante di Gesù nel giorno del Giudizio universale” …

Quindi tutti noi, abitanti terrestri, siamo votati alle attese; è la nostra vocazione?

Noi tutti dobbiamo aspettare a lungo un appuntamento, una prestazione sanitaria, o altro per motivi religiosi? Anzi dobbiamo essere grati alla organizzazione italiana della realtà odierna perchè così ci aiutano ad elevarci spiritualmente, considerando il valore profondo dell’ attesa nella vita religiosa trascendente ….?

In certi casi invece l’attesa ha delle sfumature positive, allettanti. Abituati alla posta elettronica abbiamo perso il piacere del vergare una lettera, spedirla e attendere la risposta racchiusa nella sua busta magari profumata. La gioia di vivere l’attesa per leggere parole affettuose e dolci mandate dalla persona desiderata, dov’è?. Oggi spesso si mandano pallottole in segno di minaccia. Qualche anno fa usava mandare per lettera pericolosa polvere estratta dal carbonchio. Ma le attese di cui stiamo parlando sono altre: più crude, più difficili.

Possiamo cercare di comprendere i motivi di lunghe attese in molte attività della nostra società, ma oltre una certa misura ciò diventa alienante e rompe l’equilibrio dell’esistere.

Considerando il numero dei disoccupati qualche spiritoso potrebbe dire che la nostra Costituzione è fondata “sull’attesa” del lavoro e non sul lavoro. E l’attesa da parte di molti italiani nei confronti dello “Ius soli”? L’attesa di una legge elettorale giusta e veramente democratica? Solo le tasse …. Direbbe qualcuno.

Concludendo possiamo dire che l’attendere fa parte della vita. Da piccolo attendo di crescere e diventar grande. Da giovane di lavorare e avere una carriera. Da maturo attendo la conferma del mio successo. Attendo d’aver consolidato il significato della mia vita. E dopo questo? Attendo di …. tramontare … Beh! Lasciamo perdere. Di questa attesa parleremo un’altra volta.

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