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In Confidenza

DONARE, DONARSI

Don ERMINIO VILLA - 20/10/2017

amoreChi ama, anche quando riceve un gesto di rifiuto, non si chiude in se stesso; la mancanza dì riconoscenza non lo intristisce.

Chi ama è generoso, munifico, signorile. La magnanimità è la caratteristica di chi è ricco, non tanto di beni quanto di cuore.

Chi ama non è meschino né avaro o meticoloso nel misurare ciò che dona. Così è Dio «misericordioso e pietoso» proprio perché è infinitamente ricco; può permettersi di essere splendido, magnanimo e può donare gratuitamente e con sovrabbondanza.

La carità è virtù “divina”, perché è ricca della ricchezza stessa di Dio e da lui impara a comportarsi. Si legga, ad esempio, ciò che Paolo scrive ai Corinzi: «Il nostro cuore si è spalancato per voi».

Cristo è ‘megalocardos’ (dal cuore grande) perché ha versato il suo sangue per tutti e ha mandato gli apostoli a tutta l’umanità.

Purtroppo oggi siamo di fronte a coppie dal “peso specifico” sempre più scarso. Figure anche simpatiche ma deboli, che nella adolescenza e poi negli anni dell’inserimento al lavoro, della autonomia finanziaria, fino al matrimonio, sembrano aver investito troppo poco nella costruzione della propria personalità. Restano fragili, e magari placano il senso di insicurezza con diversivi psicologici, emozionali, sessuali.

Sembrano non aver riflettuto abbastanza su quello che propriamente vogliono prima di tutto sul piano individuale e quindi a livello di coppia. La convergenza tra i due ambiti è del tutto precaria, data per sottintesa: i “fidanzati” si parlano ma senza dirsi il profondo, si piacciono ma sono preoccupati di mostrarsi il versante più accattivante e meglio risolto della loro esistenza. Lo svelamento della rispettiva personalità e del rispettivo carattere arriverà certo ma chissà se non sarà troppo tardi…! Si finisce col dare per scontate molte cose, o per dare importanza secondaria ad elementi che invece nella vita matrimoniale avranno un ruolo rilevantissimo.

Credono di credere nel matrimonio, in realtà ci credono in modo mitico, leggiadro, romantico, miracolistico. Sanno, ma fanno come se non sapessero che la vita matrimoniale avrà durezza e sorprese rispetto alle quali vanno poste oggi delle basi adeguate.

Il dialogo vero scarseggia, mentre la doppiezza si ossifica. Segmenti di sé restano in penombra. L’energia vitale è investita nel “catturare” l’altro, non nel “promuoverlo” – come invece sottolinea il Papa – con entusiasmo, disinteresse ed abnegazione.

Così non cresce la capacità di un amore “liberante” l’altro, quell’amore che vuole l’illuminazione e la riuscita del partner, anche a costo di sacrifici comuni…

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