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Cara Varese

L’ALLERTA E IL SONNO

PIERFAUSTO VEDANI - 10/11/2017

Una conferenza stampa a Palazzo Estense

Una conferenza stampa a Palazzo Estense

Non frequentando più Palazzo Estense come ai giorni di una professione vissuta in prima linea, mi è successo di avere inevitabilmente un distacco fisico dai suoi odierni protagonisti, distacco dovuto agli acciacchi che accompagnano coloro che hanno già scalato le alte quote dell’età. Al punto di fare figuracce potenti come quella con il nuovo sindaco al quale via mail avevo chiesto udienza per conoscerlo. Questo accadeva mesi or sono.

Il mio mancato contatto in loco con sindaco, assessori e intero consiglio comunale peraltro risale nel tempo: fu una scelta personalissima dovuta a una mia convinzione perché tranne brontolii dell’opposizione in Comune da ascoltare o verificare c’era sempre ben poco. Una situazione che è durata intere legislature.

Si può allora accettare, forse, che ogni tanto affiorino anche ricordi positivi di momenti, non del passato prossimo, ma di quello remoto, quando appunto giornalisti e politici nel totale democratico reciproco rispetto condividevano alcune situazioni o ricorrenze del pubblico impegno. Lo facevano anche con divertimento e accadeva in particolare per la festa degli auguri di Natale con un regalo da parte della stampa ai civici politici ricco di significati.

Un record per le dimensioni del dono lo si toccò con la giunta Bronzi: un tubo da fognatura veramente di gagliardo diametro.

Con la Lega, che pur avrebbe avuto un sindaco intelligente di lunga durata, molto si esaurì anche perché se si fosse rimasti per esempio ai tubi a noi giornalisti non sarebbero bastati quelli delle intere raffinerie Moratti per dare un significato agli annuali bilanci delle attività del Palazzo.

Con Galimberti ci sono novità nella comunicazione, nei contatti con la realtà cittadina, con la necessità di far sapere che cosa bolle nella pentola del Palazzo.

E domenica scorsa tutto il mondo della maggioranza si è riunito per una serie di bilanci relativi a un passato veramente breve e a un futuro non facile.

In via Sacco oggi affiorano buona volontà e ottimismo rafforzatisi dopo il magistrale colpo di timone della manifestazione “Nature Urbane” che ha pure ridicolizzato il tentativo di mettere in difficoltà la giunta fatto da una pattuglia di contestatori appartenenti alla malridotta ex maggioranza fantubista.

La comunicazione, la compartecipazione e il coinvolgimento oggi sono pilastri del rapporto tra il potere e la comunità.

Un paio di tentativi in questa direzione ci furono ai tempi del dominio dei lombardoni. La giunta ispezionò la città servendosi di un piccolo pullman delle linee urbane. Venne data pubblicità all’iniziativa che però fu solo di facciata perché lasciò le cose come le aveva trovate.

Fu invece divertente l’approccio del Palazzo alla realtà europea, approccio che poté contare anche su un concreto punto di riferimento, ma che approdò anche a una spassosa lite di confine con Buguggiate, se non mi sbaglio, con il quale Varese condivideva la proprietà di un raccordo stradale. Una lite non da cortile, certamente non europea.

Non ci sono sintomi di ridicolo nella squadra della storica svolta politica di Palazzo Estense, solo qualche reazione di padronale memoria a valutazioni giornalistiche, atteggiamento normale di chi si impegna molto in un lavoro ma non sa ancora che raramente sarà perfetto.

Democrazia vuole che ognuno faccia il suo tanto più che la città ne avrà vantaggi. Capita anche alla stampa di sbagliare, come chi ha snobbato il summit PD perché non è stato seguito da un bilancio-confronto dei promotori con gli scribi, ma da una sintesi velinara, ovvero da un errore di comunicazione.

La giornata di lavoro della maggioranza svoltasi nella casa comune dei varesini è un segnale positivo, riavvicina in qualche misura anche l’istituzione alla città.

Palazzo Estense sarà a disposizione delle altre realtà politiche che lo fanno vivere.

Potranno indossarvi i vestiti migliori analisi, approfondimenti, ricerche, bilanci utili a una Varese che sembra avviata alla rincorsa nella quale hanno un ruolo importante anche le liste civiche.

Di qualunque segno esse siano a volte sbagliano perché nel Palazzo dominano ancora antichi riti, ma sono un bel segnale. E soprattutto uno stimolo per la politica per la quale si è iniziata una nuova età. Galimberti, il Pd e appunto le liste civiche se ne sono accorti.

Si attende ancora la nuova gioventù del Centrodestra. Il nostro, rispetto al resto d’Italia, non si rinnova, ronfa.

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