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Urbi et Orbi

UOMINI TAV

PAOLO CREMONESI - 10/11/2017

tavLi riconosci a prima vista. Eleganti, rapidi e trendy se sei alla Stazione Termini. A gruppi, caciaroni e un po’ spaesati se vai alla Centrale. Sono i nuovi pendolari di lusso della Roma Milano. Professionisti, consulenti, manager, giornalisti, politici, dipendenti dell’università che ogni giorno viaggiano sulle tratte dell’Alta Velocità per raggiungere il luogo di lavoro.

La Tav ha cambiato la loro vita o comunque consentito di scegliere se trasferirsi o no per lavoro dalla città in cui abitano.

Nord chiama Centro. Il fenomeno s’iniziò timidamente con Expo 2015. Mese dopo mese sempre più romani decidevano di andare a visitare gli avveniristici padiglioni in giornata, approfittando delle numerose offerte tra Trenitalia e Italo. Poi i padiglioni sono stati dismessi ma la voglia di andare tra la capitale politica e quella industriale no. Manca un’indagine sistematica che ci dica come l’Alta Velocità ha ridisegnato abitudini e spostamenti. Ma l’impressione è che il popolo pendolare sia composto da free lance, partite Iva ad alto capitale sociale e reddito relativamente basso, professionisti per i quali il tempo è una risorsa preziosissima, curiosi di giornata.

Stracciata in un tempo rapidissima la concorrenza della compagnie aeree (sicuramente la fine del monopolio Roma Milano è tra i fattori determinanti della crisi di Alitalia) la TAV ha avuto un incremento più rapido delle previsioni.

Italo ha quaranta collegamenti al giorno Milano-Roma, quindici no stop e vuole aumentare la frequenza. Nel 2012 avevano solo venticinque treni. Trenitalia sulla stessa rotta schiera 97 Frecciarossa, di cui 50 no stop. Il mercato continua a salire a doppia cifra e molto più velocemente del Pil. Se nel 2016 la crescita Istat è stata dell’1% la domanda di mobilità del paese è cresciuta complessivamente del 3,3% e sui treni addirittura di quasi il 13%.

Attualmente si stima che sul Roma-Milano siano almeno duemila le persone che viaggiano nei due sensi più volte nella settimana con abbonamento. Ma aumenta la tendenza a fare avanti-indietro in giornata risparmiando sull’albergo: se sei piccolo imprenditore ha il suo perché.

Perché Milano ? I motivi economici sono sotto gli occhi di tutti. Ma sono sempre più i romani che vanno a vedere come funziona una ‘normale’ città europea. Dove non ci sono cassonetti stracolmi di immondizia per strada, i trasporti pubblici affidabili, le strade senza buche, il rapporto tra negoziante e acquirente improntato alla professionalità. Lo ha detto bene l’attore Marco Giallini certo non sospettabile di essere ostile alla capitale: “Ogni tanto devo andare a Milano a rifarmi la vista”.

Perché Roma? I motivi politici e religiosi sono dominanti. La rete burocratica e amministrativa sono un punto di riferimento obbligato. Poi ci sono ovviamente i tesori artistici su cui la capitale ha costruito la sua ricchezza. Ma l’impressione è che la grande bellezza da sola non sia più sufficiente a giustificarne l’attrattiva.

La TAV ha avvicinato due realtà in pochi anni. Una rivoluzione culturale più efficace di tante tavole rotonde. Così come nel Medio Evo la fortuna o la fine delle città dipendevano dalle grandi vie di comunicazione, auguriamoci che la contaminazione tra Milano e Roma possa portare i suoi frutti…

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