Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Cara Varese

LE LEZIONI DI PIERO CHIARA

PIERFAUSTO VEDANI - 03/03/2012

A mezzo secolo dall’uscita del “Piatto piange”, sono i giorni del ricordo, ancora vivissimo, di Piero Chiara. Anzi, per molti varesini addirittura Piero non è in quello spazio “a solatio” – egli stesso lo aveva scelto – del cimitero di Luino, ma è solo assente, momentaneamente. Ad alimentare questa illusione i racconti e i romanzi, dai quali amici, conoscenti e ammiratori non si staccano; e pure i consensi delle nuove generazioni alimentano una attenzione, un amore tenace per chi da tempo ha un posto nel pianeta letterario nazionale.

Se togliamo loro la cornice ambientale e dell’epoca, i comportamenti e le psicologie dei protagonisti delle narrazioni di Chiara danno continuità a quella magistrale, credibile lettura dell’umanità che da sempre caratterizza i grandi scrittori. L’uomo malandrino, sognatore, fallito o rassegnato di Chiara lo ritroviamo ben presente nella società rivoluzionata dei nostri giorni. E ci dice qualcosa di importante, che resta.

Giorni del ricordo anche per me che in termini di amicizia non sono andato aldilà di quella rotariana e che tuttavia mi ha permesso di conoscere meglio il rapporto di Chiara con alcuni poeti e con la cultura spagnola.

Certamente nell’ ampio salotto del Golf di Luvinate erano ambiti i posti più vicini al fantastico affabulatore quando decideva di entrare in azione, dopo la colazione e la relazione dei meeting del Rotary. Divertiva e si divertiva Piero Chiara costruendo “gialli” impensabili come quello dei vandali in azione alle Cappelle del Sacro Monte e a ogni puntata concludeva alludendo a don Pasquale Macchi nientemeno come tessitore di trame spregiudicate per rilanciare il Santuario!

Quelli di Luino, del lago e delle valli erano veramente i suoi luoghi amati, che descriveva sempre con trasparenze di elegia, ma Chiara non sembrava amare l’ambientalismo militante se un giorno ci intrattenne sui grandi meriti di padre Aguggiari: ne elogiò l’impegno spirituale, la dedizione missionaria al Sacro Monte, il bene fatto alla causa della chiesa e alle anime di coloro che accorrevano da ogni plaga a Santa Maria del Monte. Ma sottolineò pure la grande fortuna di padre Aguggiari. Quale? “Ma quella di non avere tra i piedi Italia Nostra, diversamente il viale delle Cappelle e il santuario non sarebbero arrivati a noi”.

E proprio al Rotary Chiara tenne una lezione magistrale sugli anni di Madrid del celebre pittore El Greco, non dimenticando nell’occasione Gòngora poeta coevo, ecclesiastico approdato alle alte gerarchie della chiesa spagnola e spesso criticato per le sue audaci rime. Chiara lo aveva tradotto, ma fu sbalorditivo nell’illustrazione della grande tela a olio realizzata per ricordare la sepoltura del conte di Orgaz e dipinta da El Greco a Toledo nella chiesa di San Tomè, dove continua a richiamare migliaia di visitatori.

Andato per musei a Madrid, avevo previsto anche la tappa di Toledo proprio per vedere l'”entierro” del conte di Orgaz. Vi giuro che nella visita al dipinto ho avuto la sensazione di avere vicino Chiara mentre ci teneva inchiodati tutti alla sedia con le sue osservazioni, con i suoi richiami pittorici e storici indispensabili per capire al meglio il quadro e il suo autore.

Può succedere di sentire vicino a noi l’amico di Luino anche se ci ha lasciati da anni. La cultura ha la grande capacità di non piegarsi al tempo che passa.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login