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Ambiente

PARCO DI ACQUE E DI COMUNI

ARTURO BORTOLUZZI - 23/11/2017

beveraNoi varesini sappiamo (o dovrebbe almeno esserci noto) quanto sia importante (per non dire fondamentale) tutelare l’acqua che ogni giorno ci garantiscono i rubinetti nelle nostre case. Con fatica io con Giuliana Andreoli riuscimmo a motivare l’allora assessore alla tutela ambientale del Comune di Varese (che ha coinvolto la società Idrogea), a dare vita a un progetto per la costituzione di un Parco locale di interesse sovraccomunale in Valle della Bevera (per difendere le molteplici acque e la biodiversità).

A seguito del progetto iniziale, i Comuni della Valle della Bevera (aventi come supporter l’Associazione Varese Europea e l’associazione Amici della Terra Varese), hanno chiesto i finanziamenti alla Fondazione Cariplo e si è arrivati dopo degli studi scientifici realizzati da Legambiente e da Lipu, a poter organizzare il Parco di interesse sovraccomunale della Valle della Bevera, che è stato ufficialmente costituito il 18 maggio 2016 con la firma del decreto da parte del Presidente della Provincia di Varese. La cerimonia si è tenuta a Palazzo Comunale, a Cantello.

Di tutti i Comuni interessati, non ha partecipato alla cerimonia alcun esponente del comune di Arcisate. Il sindaco di questo Comune ha fatto sapere, in ogni caso, di essere d’accordo per la realizzazione del parco, ma che non aveva ancora risolto alcune incombenze che erano però in via di risoluzione.

Il Plis della Valle della Bevera ha una superficie complessiva di circa 1.560 ettari, di cui il 40% ricade a Cantello, il 20% ad Arcisate, il 14% a Varese e Viggiù e il 6% a Induno Olona e Malnate. Nella sala consiliare del comune di Cantello erano presenti sindaci e amministratori dei Comuni interessati dal nuovo Plis, il presidente del Parco Campo dei Fiori Giuseppe Barra, le associazioni che hanno lavorato alla progettazione di quest’area verde e che oggi, con la firma, hanno raggiunto un importante obiettivo.
Con la crescente urbanizzazione le specie animali e vegetali rimangono sempre più isolate in aree verdi residuali. Questa condizione rappresenta un reale problema per le specie perché molteplici fattori possono spingere periodicamente gli organismi viventi a spostarsi da un’area all’altra: ad esempio trovare uno spazio adatto alla riproduzione; oppure i cambiamenti ambientali come il normale alternarsi delle stagioni, ma anche situazioni straordinarie, come i cambiamenti climatici.

Il Plis della Bevera ha, così, un ruolo strategico all’interno della rete ecologica provinciale: si connette con il Parco del Lanza e quindi con il Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate a est; con i massicci del lato sinistro della Valganna, con il Monte Useria, il Monte Scerè e il massiccio dell’Orsa a nord.
Dopo tutta questa premessa, faccio presente che, come presidente di Amici della terra Varese abbia incontrato da poco l’assessore alla tutela ambientale del comune di Varese e quindi sono stato informato che il comune di Arcisate non ha, dal maggio 2016 ad oggi ancora aderito al Parco locale in oggetto.

Questo è particolarmente grave. In considerazione dell’estensione del sedime comunale di Arcisate, questo insensato temporeggiare del Comune stesso, è causa della non operatività della tutela di un’area di assoluta importanza dal punto di vista ambientale, non solo per la città di Varese, ma, anche, per i Comuni che nella Bevera si trovano a insistere.

Il medesimo titubare e indugiare del comune di Arcisate, mette di fatto, anche, nell’impossibilità il Comune di Varese e la Regione Lombardia di realizzare una connessione tra il Parco Bevera e il Parco Campo dei fiori. Questa, oltre ad essere una ipotesi funzionale, era anche quanto già auspicato da Salvatore Furia.

Così ho scritto al sindaco di Arcisate, facendogli presente l’importanza di non mettere in dubbio la sua adesione al Parco locale e di mantenere, così, gli impegni assunti.

Gli ho chiesto quali azioni intendesse promuovere per la valorizzazione del parco. Non deve, infatti, (gli ho scritto) solo essere posto un vincolo, che diventerebbe così indigesto per i privati in breve tempo, ma debbono essere individuate attività imprenditoriali, come devono essere reperite colture particolari, che possano essere introdotte in una area protetta e destinate ad un mercato magari di nicchia. Gli abitanti di Arcisate potrebbero così avere, nell’abitare in un’area destinata a parco, una provvida convenienza.

Gli ho scritto che tocca anche alla fantasia sua e di coloro che siedono nel Consiglio comunale di Arcisate poter raggiungere questo fine. Si potrà anche pervenire a questo scopo, valutando altre esperienze nazionali ed internazionali per la predisposizione di attività economiche in un parco.

Il sindaco di Arcisate, a mezzo stampa, mi ha risposto criticando il fatto che non sapessi che nella variante al piano di governo del territorio di Arcisate è prevista l’inclusione nel Parco della Bevera della porzione ricadente nel Comune stesso. Il sindaco ha poi detto di attendere il decorso dei termini di legge per le osservazioni di legge per poter tornare in Consiglio comunale per l’approvazione. Il sindaco ha anche scritto, quanto alle azioni da promuovere, che il comune di Arcisate non può prendere iniziative autonome e che si deve muovere nel rispetto degli accordi presi con gli altri enti.

Ho quindi scritto di nuovo al sindaco di Arcisate facendogli presente come sia difficile rimanere silenti e in attesa dal maggio 2016 ad oggi. L’azione amministrativa che dura da molto più di un anno, fa emergere difficoltà burocratiche tali da rendere quanto meno difficoltose le pratiche di valorizzazione di cui la Valle della Bevera ha bisogno. Pratiche di cui abbisogniamo con urgenza noi varesini e gli abitanti della Valle.

Insomma, c’è urgenza di muoversi con celerità e questo non viene fatto. Ho timore che il sindaco di Arcisate (stante il tempo trascorso) non abbia fatto gli opportuni solleciti. Sono perfettamente d’accordo con lui riguardo la non opportunità di esprimere propositi sulle iniziative da compiersi nel Parco, a prescindere da una discussione collettiva.

È importante che i Comuni sappiano che la gestione di un’area verde deve trovare compimento con il favore della popolazione residente. Sarebbe, quindi, importante che tutti gli enti interessati al Parco locale della Bevera comincino a parlarsi fin da subito facendo delle proposte sulle iniziative da farsi.

I Comuni, poi, è bene che interloquiscano con i cittadini in modo che il Parco possa divenire una vera e propria conquista sociale.

Detto questo, è facile rispondere al sindaco anche sulla questione della mia disinformazione.

Essendo Amici della Terra Varese, con atti formali, coinvolta nella costituzione del Parco, il sindaco, avrebbe dovuto informarla (e lo dovrà fare in futuro) riguardo il proseguimento di tutte le vicende burocratiche inerenti al Parco.

Ma la cosa importante è che, oltre alle associazioni, il sindaco di Arcisate informi i suoi colleghi sugli esatti procedimenti amministrativi riguardo la costituzione del Parco locale e riguardo tutte quelle che possono essere le iniziative da compiersi nei confronti del corpo sociale. Il fatto che io abbia saputo della mancata operatività del Parco direttamente dall’assessore alla tutela ambientale del comune di Varese, mette a nudo proprio una preoccupante carenza di comunicazione che si ritiene, invece, necessaria perché tutto il paradiso ambientale della Valle della Bevera non venga lasciato a se stesso.

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